Esami di stato: questioni aperte
Numerose questioni ancora sospese sui trattamenti economici per le commissioni d’esame
E’ sicuramente increscioso che a esami di stato già iniziato non ci sia ancora un provvedimento definitivo del ministero sui compensi e soprattutto che si sia arrivati allo svolgimento degli esami senza un confronto completo sull’argomento. I pochi incontri effettuati infatti si sono fermati alla questione dei compensi “generali” e non hanno potuto affrontare i casi specifici: sostegno, membri aggregati, esami plurilingue. Secondo le indiscrezioni del Ministero la normativa sarebbe all’esame del Ministero del Tesoro, senza quindi un confronto preliminare completo.
A scopo riassuntivo, anche per fare fronte ai numerosi quesiti che ci arrivano, diamo qui lo stato dell’arte al momento attuale.
Compensi: il Ministero ha fatto uscire una tabella che indica i trattamenti divisi in compensi per la funzione e compensi per la trasferta. La separazione delle due voci evita un calo delle retribuzioni nette. Comunque l’introduzione della fascia entro la mezz’ora di trasferta (non esistente le volte precedenti) abbassa il trattamento di una parte di coloro che l’anno scorso si muovevano fuori comune, tutti considerati entro l’ora. La tabella di cui sopra non è esaustiva in quanto mancano tutti trattamenti “parziali” che costituiscono una questione spinosa.
In ogni caso questi trattamenti “parziali” riguardano:
Lingue straniere. E’ la questione più dibattuta dell’anno. Il ministero ha dato alcune disposizioni ma non ha ancora detto come e quanto paga. Per altro la situazione è molto diversa da scuola a scuola: si va da scuole che “ si sono adattate” nominando praticamente commissari interni solo di lingue ad altre che, anche per ragioni oggettive, dovranno vedere i docenti di lingue sempre presenti anche se nominati a turno solo con un candidato. E in mezzo c’è non tutto ma di tutto. Non è facile quindi risolvere tutto con una misura unica. Va da sé che il timore che serpeggia di non ricevere nessuna retribuzione è infondato, ma nello stesso tempo non è possibile al momento garantire nessuno sull’entità del compenso.
Sostegno: Per gli insegnanti di sostegno, impegnati sia nella predisposizione delle prove che nell’assistenza agli alunni disabili, il 19 giugno è stata pubblicata
una nota del 15 che parla di retribuzioni stabilite. Ma non dice quanto.
Doppia sede: molti commissari esterni sono stati nominati su due sedi con distanze e tempi di percorrenza diversi. Non risulta essere mai stato affrontato questo caso dal punto di vista del trattamento di trasferta. L’indicazione in merito potrebbe essere quella di fare una media tra le due trasferte in base ai giorni di impegno nelle due sedi.
Membri aggregati: a detta del Ministero non dovevano essercene, ma da alcune segnalazioni risulta che ci siano, soprattutto per rispondere a problemi di valutazione specifica per studenti che presentano particolari prove o tesine in discipline non comprese nel novero dei commissari interni nominati. Potrebbe valere lo stesso discorso degli insegnanti di sostegno in quanto tratterebbesi di personale esperto.
Commissari interni su due commissioni: Come vengono compensati i commissari interni su due commissioni non è ancora stato detto. La soluzione più probabile, applicata anche negli anni scorsi, è il raddoppio della sola indennità di funzione, mentre la trasferta resterebbe unica.
Commissari esterni e presidenti su una sola classe o su tre classi: Si tratta di casi “dispari” non molto numerosi, ma che si sono sempre verificati: Quale compenso spetti in questi casi non si sa anche perché il Ministero sembra negare questa possibilità, che invece a nostro avviso è tutt’altro che impossibile.
Mezzo più veloce. L’annosa questione a cui è legata la determinazione dell’indennità di trasferta dovrebbe quest’anno prendere in considerazione solo i mezzi effettivamente utilizzabili. Mentre per eventuali tempi diversi tra l’andata e il ritorno si farà probabilmente riferimento alla media.
A questi problemi si aggiungono due questioni che meritano l’attenzione di tutte le strutture, che potrebbero essere anche materia di ricorsi al pretore del lavoro e che intendiamo risollevare:
Trattamento dei supplenti su spezzone fino al termine delle attività didattiche. Si tratta di persone che, nominate come commissari interni, sono retribuite (stipendio base) con stipendio proporzionale al loro orario in corso d’anno mentre ora svolgono lo stesso lavoro di tutti gli altri che sono pagati per intero sia che siano docenti di ruolo o supplenti a orario pieno, sia docenti di ruolo a part-time, sia supplenti fino al termine delle lezioni “ricontrattati”.
Supplenti fino al termine delle lezioni: In questo caso si va più sul sicuro: è prassi che questi vengano “ricontrattati” (a tempo pieno anche se fino al 10 giugno erano su spezzone) e vengano pagati con lo stipendio base intero. Da alcune scuole però arrivano allarmi perchè si dice, a questi spetterebbe solo il compenso e non lo stipendio base.
Roma, 26 giugno 2007
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