Il MIUR emana la Direttiva sulla valutazione dei dirigenti scolastici
La Ministra recepisce parte delle modifiche richieste dal CSPI. Continua il nostro impegno sulle criticità ancora presenti.
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Il 28 giugno, con una iniziativa alla quale è stato dato un grande risalto, la Ministra Giannini ha presentato ai Direttori Generali regionali la Direttiva 25 sulla valutazione dei dirigenti scolastici.
Al "confronto con i partecipanti" previsto dal programma dell’iniziativa non hanno potuto partecipare le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni Professionali della dirigenza scolastica che non sono state invitate.
È stata dunque una iniziativa del tutto autoreferenziale utilizzata per pubblicizzare per l’ennesima volta la “bontà” della legge 107/15 e delle scelte del MIUR e per affermare la forza risolutiva del "voto" e del "premio" dato al personale della scuola per attivare il miglioramento del sistema scolastico.
È questa una semplificazione sbagliata e controproducente che sposta l’attenzione dalla valutazione dei processi e delle azioni di miglioramento al “premio” e alla “punizione” dei lavoratori. Il Governo e la Ministra continuano a “scommettere” su scelte che in molti casi i, come sull’organico di potenziamento, il bonus premiale e l’assunzione dagli ambiti, si stanno dimostrando molto più problematiche del previsto.
In nessun punto del comunicato stampa pubblicato sul sito del MIUR viene richiamato il contributo di proposta fornito dalla rappresentanze sindacali dei dirigenti scolastici e il lavoro svolto dal CSPI che pure hanno apportato significativi miglioramenti al testo iniziale.
La Direttiva accoglie molti dei suggerimenti contenuti nel parere del CSPI che garantiscono una maggiore partecipazione dei dirigenti scolastici al processo di valutazione e una suo miglior collegamento alle azioni svolte dal dirigente e alla specificità della funzione. L’eliminazione dei livelli di valutazione definiti attraverso giudizi qualitativi (eccellente, molto buono e buono) e il rinvio alla contrattazione integrativa per la quantificazione della diversificazione retributiva fra i “gradi” di valutazione previsti (mancato raggiungimento degli obiettivi, buon raggiungimento degli obiettivi, avanzato raggiungimento degli obiettivi, pieno raggiungimento degli obiettivi dell’incarico dirigenziale) migliorano la possibilità di assicurare oggettività, equità e trasparenza all’erogazione del salario accessorio.
Resta senza soluzione il problema di garantire la necessaria omogeneità nazionale alla contrattazione integrativa regionale che il CSPI aveva risolto con l’invito a stipulare un’Intesa nazionale fra il MIUR e le organizzazioni sindacali rappresentative dell’Area V sull’applicazione alla retribuzione di risultato della differente valutazione dei dirigenti scolastici.
Su tutto il percorso della valutazione dei dirigenti scolastici, che emergerà con maggior chiarezza dalle Linee Guida (da emanare entro trenta giorni dalla registrazione della Direttiva) e dai Piani Regionali di valutazione e vedrà già una prima applicazione nel mese di luglio con l’assegnazione degli obiettivi degli incarichi dirigenziali, dovrà essere esercitata la necessaria attenzione per assicurare il rispetto di principi fondamentali: oggettività e trasparenza dei criteri di valutazione e degli indicatori, rapporto fra risorse assegnate e risultati attesi, competenza, terzietà e collegialità del nucleo di valutazione, restituzione al dirigente dell’istruttoria del nucleo, partecipazione del valutato al processo di valutazione.
Su tutte queste questioni torneremo a chiedere, nell’interesse dei dirigenti scolastici e insieme alle altre Organizzazioni Sindacali, che sia attivato un confronto a livello nazionale.
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