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Gaetano Domenici è docente di docimologia presso l'università di Roma Tre, dove dirige il corso di perfezionamento a distanza in "valutazione degli apprendimenti e autovalutazione di istituto". Già direttore del Dipartimento di Scienze dell'educazione della stessa università, da pochi mesi è Preside di facoltà.

Per Gaetano Domenici, l'effetto dei tagli e del non investimento su scuola e università hanno creato dei gusci vuoti i cui effetti negativi si vedranno tra qualche anno. Dall'ultima indagine PISA (Programme for International Student Assessment) viene fuori che il prodotto scolastico in Italia è scadente ma non vengono indicate le cause.

Intanto bisogna sottolineare, afferma Domenici, che il prodotto scolastico italiano presenta un'enorme disparità dei risultati formativi non solo fra i vari territori (nord, est, centro...) ma perfino nella stessa scuola. Tale variabilità costituisce un'iniquità inaccettabile per il sistema sociale, anche perché è legata alla casualità, al luogo di nascita, alla classe frequentata...La scuola che non funziona è uno strumento di iniquità. Il peggioramento degli apprendimenti rilevati dall'indagine PISA è dovuto anche al disorientamento degli allievi sottoposti a cambiamenti continui che, non arrivando mai in porto causano demotivazione in docenti allievi e famiglie e non offrono solidi punti di riferimento. A tal proposito è interessante notare per Domenici, che una ricerca dell'università di Shangai ha evidenziato che le migliori 20 università del mondo sono quelle che non sono state toccate negli ultimi 20 anni da alcuna riforma: le riforme infatti le hanno fatte i docenti anticipando i cambiamenti. La vera riforma consiste, infatti, nell'adattare la proposta di formazione alle caratteristiche degli allievi, nel far sì che essi siano in grado di apprendere autonomamente.

In base a quanto detto la valutazione non può essere vista come strumento quasi esclusivamente fiscale, per premiare o punire ma come strumento per acquisire dati, informazioni, conoscenze, che possano servire ai diversi responsabili della formazione. Un limite delle varie ricerche realizzate è che esse non hanno mai rilevato elementi importanti che caratterizzano l'inizio e l'uscita di un percorso formativo (per esempio scuola media, scuola superiore...). Risulta molto più semplice e comodo quindi esprimere giudizi con i numeri, che non danno però informazioni spendibili ad allievi e famiglie e soprattutto non danno indicazioni per porre rimedio. La valutazione deve precedere, accompagnare e seguire, tutti i momenti di formazione dando non voti, che non comunicano i punti di forza o di difficoltà, ma informazioni spendibili che consentano al docente le necessarie modifiche per adeguare la proposta formativa ai singoli allievi e per far loro raggiungere livelli accettabili. La valutazione, esito di un controllo continuo dei processi, deve offrire anche agli allievi informazioni per modificare i propri comportamenti. I dati PISA hanno costituito una sorta di Olimpiadi del sapere mentre non ci dicono nulla della qualità dei processi formativi.

 

È necessario effettuare rilevazioni su campioni significativi, fornire informazioni per riadattare e riorganizzare i processi di insegnamento-apprendimento nei territori. La conoscenza degli allievi poi, deve derivare da una relazione più aperta e calibrata tra scuola e famiglia. La valutazione quindi, non solo come controllo continuo di processi e prodotti, ma come strumento di conoscenza per arricchire il quadro conoscitivo entro cui operare, per ottimizzare le scelte via via che si va avanti, e per far raggiungere risultati più apprezzabili.

La valutazione diventa volàno del rinnovamento: per questo richiede alta professionalità nella dirigenza scolastica e nei docenti.

Avviandosi a concludere il suo intervento, Domenici afferma che la meritocrazia pura non esiste: è stata dimostrata la correlazione stretta tra titolo di studio della madre e rendimento dell'alunno. La meritocrazia espressa col voto e con la bocciatura in presenza di una sola insufficienza ha infatti già penalizzato le classi sociali inferiori.

Il video dell'intervento