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Anche l'intervento di Enrico Garaci, presidente ISS, inizia sottolineando come la ricerca soffra da anni di problemi mai veramente risolti, in particolare scarsi finanziamenti e carenza di ricercatori. In modo provocatorio si chiede se sussistono ancora le motivazioni per le quali furono istituiti gli EPR, con la loro missione differente da quella universitaria.

Annuncia che i Presidenti degli Enti stanno organizzando un convegno che, andando oltre le solite giustificate lamentele, analizzi la funzione degli EPR. Il rischio attuale è quello di perdere l'identità, con tutte le drammatiche conseguenze che ciò comporterebbe. Infatti, gli EPR svolgono funzioni di ricerca e di servizio, alle volte integrate, che sono essenziali per lo sviluppo del Paese. Si augura un'ampia partecipazione al convegno a cui i sindacati sono invitati.

Garaci sottolinea che i Presidenti non sono contrari ai processi di riorganizzazione, basta che questi non si traducano unicamente in tagli per realizzare un risparmio di cassa. Quello che infatti è inaccettabile è che gli EPR vengano chiusi in base ad una legge finanziaria e non da provvedimenti che riguardano il riordino del settore. Invita, inoltre, ad intervenire su questa legge finanziaria focalizzandone alcuni punti. Tra i principali indica: il taglio del turn-over che impedisce la programmazione degli Enti e preoccupa soprattutto in relazione al trend dei pensionamenti in corso. Sottolinea pertanto di chiedere una deroga, considerando che comunque gli EPR hanno il vincolo del limite dell'80% del bilancio per le spese del personale. Il secondo punto importante è la riduzione del 50% dei contratti sul FFO. In questo caso, nota, ci sono evidenti incongruenze giuridiche perché la legge non può essere immediatamente applicabile se un contratto è in atto. Questo taglio si somma a quello sul turn over producendo danni enormi. Terzo punto, la diaria sulle missioni estere. Anche se può sembrare di minor importanza, incide pesantemente sulle attività internazionali ed è inoltre offensiva perché presume che il ricercatore l'abbia prevista “ingiustamente” fino ad oggi.

Garaci evidenzia poi come la chiusura di certi Enti sia più un danno che un risparmio perché oltre alla perdita di funzioni si elimina anche la possibilità di partecipare a finanziamenti europei possibili solo per gli enti di ricerca. Dichiara, infine, la sua disponibilità ad impegnarsi nelle battaglie contro la manovra del Governo.