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Roma. La piazza si anima

Molti gli striscioni e le magliette colorati. Spiccano quelli dei precari della ricerca con su scritto: + tagli, - precari, - ricerca = 0 futuro!

Gli insegnanti del Circolo didattico 103 della Pisana reggono uno striscione che dice: Così pregò la Gelmini: eterno riposo alla scuola di Stato, splenderà la luce del futuro per chi ha soldi, riposeranno in pace cultura, precari e bambini.

Nella piazza è stato montato un gazebo dove si raccolgono le firme per il referendum promosso dalla FLC e dalla CGIL sui contratti di università e ricerca e sulla riforma della contrattazione che la CGIL non ha firmato per non svendere diritti e salari.

Uno studente dell'università di Roma Tre, intervenendo dal palco, riferisce dell'aggressione subita da un gruppo di studenti da parte di squadre fasciste inneggianti ad Hitler. Ha ricordato come le norme del governo e del ministro riducano le università a servitù dell'attuale governo e del mercato.

Per la scuola hanno preso la parola insegnanti, precari e di ruolo, che hanno ripercorso la devastazione che si sta abbattendo sull'intero sistema di istruzione e della quale la scuola primaria e secondaria di primo grado stanno pagando il prezzo più alto insieme al personale Ata e agli alunni.

Si susseguono gli interventi che raccontano una realtà fatta di tagli, licenziamenti e impoverimento dell'offerta formativa. Una situazione purtroppo comune a tutti comparti della conoscenza che si è determinata in nome di risparmi selvaggi.

E mentre si sollevano striscioni con la scritta: Giù le mani dalla scuola pubblica, sul palco un rappresentante dei genitori della scuola Iqbal Mahish di Roma a nome del consiglio di circolo chiede di continuare la mobilitazione e informa che sabato prossimo (appuntamento a piazza Bocca della Verità a Roma) tutti i Coordinamenti d'Italia consegneranno le richieste di tempo scuola avanzate dai genitori con le iscrizioni e confermeranno al ministro la richiesta di una scuola pubblica e di qualità per tutti.