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Carla Daldin, Flc Cgil regione Veneto, riferisce la sua esperienza di insegnante di scuola dell’infanzia. Attraverso gli Orientamenti del ’91, le sperimentazioni Ascanio e Alice, questa scuola ha maturato un’idea del proprio ruolo come centrale e specifico nella formazione delle persone.
Una scuola che, riconoscendo i bisogni, li trasforma in diritti. Una scuola che è da un lato luogo di incontro on i saperi e dall’altro è palestra dove sperimentare le relazioni con gli altri.
I provvedimenti Moratti demoliscono questa idea di scuola costruita con tanta fatica, con conseguente rischio di perdita i identità e ritorno all’assistenzialismo. Tra le cause di questo c’è una ridotta attenzione pubblica alle politiche dell’infanzia che ha anche avvalorato gli anticipi dei bambini di due anni e mezzo.
Le esperienze in tal senso che sono avvenute in questo anno scolastico, al di la di quel che le norme prescrivono e senza alcuna regola, hanno dimostrato non solo le difficoltà ma anche l’impossibilità di inserire proficuamente i bambini anticipatari.
Lavorare invece sulla continuità tra scuola dell’infanzia e primaria potrebbe essere molto più produttivo.
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