FLC CGIL

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Enrico Panini, Segretario generale FLC Cgil, chiude la mattinata rallegrandosi per l’ottima iniziativa a sostegno dei diritti dei bambini, ed esprimendo, nel contempo, forte preoccupazione per il fatto che siamo in presenza del mancato rinnovo del contratto dei lavoratori di questi servizi.
Oggi questo governo mette in discussione il diritto alla contrattazione: CGIL, CISL, UIL non ci stanno e, a seguito di questi fatti gravi, hanno proclamato lo sciopero.
Questa di oggi è una iniziativa importante perché è promossa -sì- dalle categorie FLC e FP, ma è promossa dalla Cgil ed ha l’obiettivo di mettere in campo le emergenze e le priorità per il nuovo governo. Dopo il malgoverno del ministro Moratti troveremo le macerie : non c’è più rispetto dei tempi di apprendimento dei bambini non c’è rispetto del valore di contesti educativi che in serenità educano.
L’infanzia è diventata luogo di consumo: da questo governo sono state date risposte di tipo consumistico, risposte pur che siano.
Nessun riguardo alla qualità educativa, il bambino è considerato merce, i servizi educativi un mercato, all’interno del quale sono state date pochissime risorse al pubblico, si è, invece, sperperato danaro nel privato.
I bambini sono portatori di diritti non di ideologie di accatto, serve un quadro di regole preciso perché la qualità dell’istruzione non può avere deroghe né deleghe.
Oggi non vi è più attenzione ai diritti dell’infanzia, ma si fa l’occhietto alle famiglie e ai “bambini abarth”.
L’anticipo quanta ansia nasconde? Ansia percepita bene dalle maestre che quotidianamente affrontano le fatiche della relazione con i genitori sempre più ansiosi sempre più soli.
Oggi, rispetto all’infanzia, registriamo un diverso approccio nel sociale: occorre con cognizione di causa entrare nella modernità del nostro sociale. IL tempo dell’infanzia deve essere garantito : il gioco, le cure devono essere garantiti dalla scuola perché sottendono agli apprendimenti.
Chi governa al ministero dell’istruzione, dei bambini non gliene importa nulla : a fronte della proposta dell’anticipo nessun investimento! Nessuna regola! Alla domanda: - cosa avete fatto per i bambini che già frequentano?- è stato detto, dal Direttore Regionale della Puglia che i bambini di due anni e mezzo, se presenti a scuola, da considerarsi UDITORI!!!
Registriamo però che in assenza di regole e condizioni, in assenza di ridefinizione dei parametri, in assenza delle Intese, in assenza della contrattazione prevista dall’art.43 del Contratto, i bambini di due anni e mezzo sono già nella scuola dell’infanzia. Il problema sociale è sotto i nostri occhi ed è grande. Dobbiamo rivendicare le condizioni e le risorse affinché questi bambini non siano considerati invisibili!!!!
Rivendichiamo regole per la qualità, rivendichiamo una forte responsabilità del pubblico perché i servizi educativi e la scuola dell’infanzia devono essere governati dal pubblico.
E il lavoro degli operatori che in questi servizi, ogni giorno, con professionalità si relazionano con fatica -perché la relazione comporta fatica- con i bambini, ma anche con i loro genitori, con i nonni, deve essere riconosciuto per il valore pedagogico, ma anche per il valore sociale che esprime. Se così non sarà assisteremo ad una fuga verso luoghi di lavoro di minor peso rispetto alla fatica relazionale da reggere e più considerati socialmente. Il lavoro di educazione ed insegnamento che si fa nei nidi è nelle scuole dell’infanzia è molto. Necessità di tempi di compresenza, di tempi per la progettazione, per la documentazione e questo va riconosciuto senza riserve e non va visto come una rivendicazione corporativa, ma come la garanzia di condizioni per poter far bene il proprio lavoro e garantire qualità educativa.
Garantire qualità educativa nella prima infanzia significa garantire democrazia in un paese. Noi non vogliamo sognare la qualità educativa, sognando la democrazia. Con determinazione lavoriamo affinché qualità educativa e democrazia non sia un sogno ma la realtà. I bambini ed il paese di questo hanno bisogno.