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Per Tullia Musatti, Presidente Gruppo nazionale nidi d’infanzia CNR, la battaglia per l’infanzia, i servizi educativi per essa pensati, diviene in sintesi una battaglia cruciale per la democrazia.
La scuola può costituire momento e luogo di integrazione sociale e anche risposta a bisogni di qualità educativo-formativa in un contesto di partecipazione allargata.
I sevizi all’infanzia possono, oltre che consentire e facilitare l’accesso al lavoro delle donne, delle madri, possono sostenere la nuova consapevolezza genitoriale. Anche se, norme volutamente pasticciate creano confusione di compiti e confini fra scuola e famiglia.
Occorre legare il servizio all’infanzia ad un’ottica di diritto universale dei bambini e delle bambine.
Occorre pensare il servizio come un sistema territoriale integrato, avendo però ben chiaro: chi lo governa, quali siano le collaborazioni da avviare, quali ambiti debbano essere affidati alla contrattazione sindacale, quali questioni istituzionali debbano essere ridisegnate.
E’ importante: definire le risorse e gli investimenti adeguati; organizzare un sistema educativo che miri ad una maggiore giustizia sociale e ad una prospettiva di futuro.
Occorre quindi omogeneità nei criteri di accesso e per indicatori di qualità.