FLC CGIL

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Si riprendono i lavori con il dibattito aperto ai contributi del pubblico. La presidenza viene assunta da Maria Brigida, della Segreteria Nazionale Flc Cgil. Prima di dare la parola agli intervenuti si mantiene un impegno, assunto al mattino, dando spazio ad un’integrazione di intervento a Gianna Cioni. Questa la sintesi del suo secondo intervento: “Si è parlato di sistema a rete i cui singoli nodi hanno l’autonomia. Così deve essere anche il sistema pubblico della ricerca. Gli Enti di Ricerca hanno il compito di svolgere prevalentemente ricerca sui progetti nei vari settori come indicato nelle relative leggi. Essi devono essere autonomi nell’ambito degli obiettivi prefissati. Essi devono essere sottoposti ad un unico vincolo: quello della valutazione. Bisogna però distinguere la valutazione dei risultati, dell’efficacia e dell’efficienza dal controllo. Oggi si assiste alla limitazione dell’autonomia. Una vera autonomia di un EPR richiede che in esso si svolga anche una ricerca libera.

Il PNR è un atto del Governo, sentito il Parlamento ma su di esso deve esserci il parere obbligatorio non vincolante di un organismo scientifico di rappresentanza delle comunità scientifiche. Su questo si deve avviare anche una concertazione tra Governo e parti sociali. Ogni ente pubblico di ricerca deve avere un consiglio scientifico fatto da rappresentanti di chi fa la ricerca. La valutazione deve essere fatta da un organo esterno. Ogni struttura di ricerca deve operare prevalentemente entro il Piano di ricerca con progetti che nascono dal basso e dall’alto e deve poter accedere a qualsiasi finanziamento compresi quelli regionali. Non ci deve essere nessun tipo di gerarchizzazione e burocratizzazione amministrativa. Tutte le attività dell’ente devono essere valutate.

Per quanto riguarda il rapporto con il territorio noi condividiamo la potestà delle regioni a decidere sulle scelte di sviluppo nel proprio territorio ed è quindi su questo tema che bisogna aprire il confronto. Se occorre si può anche decidere di costituire a livello territoriale dei consorzi per creare le sinergie tra i vari enti al fine di rispondere alle esigenze collegate con lo sviluppo.”

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