FLC CGIL

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Domenico Pantaleo, segretario generale della CGIL Puglia, afferma con piacere che "si ritorna a discutere di Mezzogiorno".

È importante e ciò avviene grazie all'iniziativa delle forze sociali.

Il panorama sul versante politico-industriale e dell’occupazione è complesso. Il paese cresce poco, con difficoltà nei settori industriali.Il Mezzogiorno quindi arretra più di altri sia pur con i distinguo opportuni. Eppure era iniziata una fase importante, ma dal 2001 ad oggi vi è stata un’inversione di tendenza.

Occorre una mission nazionale per imprimere qualità allo sviluppo del Mezzogiorno nei settori sociale, ambientale, industriale, ecc.

Per fare questo occorrono idee nell’attuale Governo non sembrano essercene.

Il territorio dovrebbe essere al centro delle politiche: autogoverno e attori locali perché il territorio

diventi centrale, non in una visione localistica, ma in sintonia con l’Europa e il resto del mondo.

Il governo riaccentra le risorse, taglia sulla ricerca e sull’innovazione. Inoltre, vi è la tendenza per cui le regole di rapporto fra impresa e istituzioni sono tornate alle vecchie logiche dell'assistenzialismo e del clientelismo.

Occorre stabilire priorità sapendo che le risorse sono limitate.

Va conciliato l'interesse a fare impresa con gli interessi più generali del paese

Nei prossimi anni, dunque, dobbiamo superare il gap con il resto d' Europa e del mondo

Altrimenti il 60% delle imprese pugliesi rischia di delocalizzarsi o di scomparire.

Occorre una regia effettiva, mancata invece in questi anni.

Deve svilupparsi un’attenzione alla qualità del lavoro. Domande e offerta devono tornare ad incontrarsi, sviluppando proprio la dimensione qualitative dello sviluppo.