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Manzitti Rivolgendosi al cosidetto fronte più debole cioè gli studenti, chiede a loro cosa pensano del movimento e degli interessi che si stanno creando attorno all'Università: Il sindacato si occupa dei percorsi universitari, le Associazioni degli Industriali pure, l'Università si autointerroga. Come vedono gli studenti questa apparente confusione? Come vedono questa difficoltà di scelte apparentemente crescente? Ci sono troppi Master, programmi Erasmus, ecc....come la vedete voi studenti?

Risponde Federico Alberti rappresentante del Consiglio Nazionale Studenti Universitari dicendo che i giovani italiani oggi vivono le inquietudini per il mondo del lavoro e per il loro futuro. Il precariato è il vero dramma. Per scardinare quesi timori i giovani individuano nella università la leva per poter concretizzare le proprie aspirazioni. A questo proposito ricorda due eventi fondamentali della vita universitaria: l'autonomia didattica e la proliferazione degli Atenei negli ultimi anni. A ciò si collega un'estrema competizione tra gli Atenei, incrementata anche dal calo demografico. A suo parere bisogna capire come le istituzioni e il territorio si comportano in queste competizioni, sottolineando come l'insediamento dell'Università sul territorio ha fortissimi legami con il livello di qualità della vita.

L'università e l'istituzioni dovrebbero coordinarsi per rispondere alla domanda: perchè uno studente dovrebbe studiare a Genova?

Il discorso della qualità della didattica è un elemento fondamentale da associare alla tutela del diritto allo studio. Ad esempio siamo in una regione in cui non tutti gli studenti che hanno diritto alla borsa di studio possono o riescono ad ottenerla. Inoltre le residenze universitarie sono insufficienti (630 posti destinati a calare presto). Ricordiamoci che lo studente che può permetterselo sceglie lìuniversità che gli dà maggiori garanzie di diritto allo studio ed alla residenzialità territoriale. Bisogna guardare ad un quadro generale dei servizi oltre al diritto allo studio (trasporti, mense, cultura...) bisogna ragionare in una logica di campus universitario (cita gli investimenti in zona Darsena). Tutti questi elementi potrebbero motivare gli studenti a scegliere la nostra sede universitaria. Un ultimo accenno al merito alla contribuzione studentesca: deve essere chiaro il principio di equità sociale e soprattutto di trasparenza con chiaro riferimento ai servizi offerti agli studenti. Cita in conclusione il Comitato Regionale di Coordinamento, che potrebbe coordinare l'offerta formativa sul territorio.