FLC CGIL

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Paola Pozzi, ass. Sistema Educativo Commissione Scuola Anci Nazionale, Torino. risponde sul ruolo dell'E.L. nel processo di inclusione che non è solo della scuola ma di tutti i soggetti istituzionali che operano nel territorio.

Per la prof.ssa Pozzi: Ente locale in primis.

E questo suo compito deve essere svolto in stretta relazione con la scuola che, nell'ottica dell'autonomia scolastica, deve rapportarsi strettamente con il territorio.

In questa ottica va superato il concetto secondo il quale la scuola si rivolge all'Ente locale solo per chiedere supporto a strumenti che facilitano il diritto allo studio (mense, trasporti, servizi, ecc.)

Bisogna parlare di "Diritto all'apprendimento" come elemento fondamentale per esercitare il diritto di cittadinanza. In questo contesto la scuola deve chiedere (e rendersi disponibile) al Comune una co-progettazione degli interventi sul territorio. Anche perchè l'obiettivo di risolvere i problemi degli abbandoni e della dispersione è di primario interesse per l'Ente Locale, non foss'altro per i costi sociali ed economici che essi comportano.

In questo contesto l'Amministrazione comunale di Torino ha avviato alcuni progetti specifici e con risultati complessivamente apprezzabili.

"Provaci ancora Sam" che vede in sinergia circa 30 mila scuole medie in collaborazione con associazioni, mondo del volontariato, ente locale, Formazione S.Paolo(500 ragazzi coinvolti).

"Il Tappeto Volante" mirato a finanziare specifici interventi che vedono in sinergia la scuola lavorare sul quartiere (l'idea è nata dalla particolare e difficilissima situazione del quartiere S. Salvario). Quattro anni di intervento che vede diminuire le risorse proprio perchè l'ottica è quella di partire dall'emergenza per superarla, arrivando quindi, all'interveto normale.

Ultimo elemento l'autonomia che richiede la verifica dei risultati. L'Ente Locale ha le elezioni, la scuola no, per questo deve auto-programmarsela. E' essenziale.