Secondaria superiore: il ministro cerca di forzare l'attuazione dei Regolamenti anticipandone i tempi in alcune regioni
Ci risiamo: ciò che non è stato possibile fare a livello nazionale, si vuole far passare nelle regioni "amiche" con modalità al momento sconosciute
Da un comunicato della FLC lombarda, che di seguito pubblichiamo, apprendiamo che sono iniziati i lavori, dentro la maggioranza, per anticipare al prossimo a.s. 2009/10, nelle situazioni ritenute più disponibili per assonanza politica, l’attuazione di quelle che al momento non sono neppure bozze di regolamenti, ma solo Linee guida per i nuovi ordinamenti dell’istruzione tecnica, a seguito di quanto definito dall’art. 64 della legge 133/08 e dal fantomatico Piano Programmatico, di cui si sono perse le tracce.
Dalle notizie a disposizione, sappiamo che si sta cercando la strada per stringere i tempi e far partire, in alcune regioni ed alcune istituzioni scolastiche, ritenute più sensibili ai richiami dell’attuale maggioranza, già dall’a.s. 2009/10, quanto è ancora in fase di precisazione per gli istituti tecnici.
Parrebbe che la ricerca delle modalità per realizzare questo nobile e disinteressato obiettivo (ridurre comunque le spese e non importa se a scapito di “qualche” diritto al lavoro ed ad una buona scuola) è concentrata sulla individuazione di soluzioni che evitino la strada delle sperimentazioni che, come noto, ha delle procedure da rispettare, che potrebbero costituire delle lungaggini insopportabili per un governo che ha fretta e non può permettersi di “perdere tempo” con il rispetto delle regole che garantiscono il percorso democratico anche dentro il sistema pubblico di istruzione.
Seguiremo con attenzione l’evolversi delle situazioni che potrebbero verificarsi anche in altre regioni “ amiche” della maggioranza, ricordando solo un dato, ad oggi e speriamo anche per il futuro imprescindibile per chiunque ministro o assessore regionale: la scuola autonoma è l’unico soggetto che può decidere il proprio Piano dell’Offerta Formativa, attraverso le delibere del Collegio Docenti e del Consiglio di Istituto.
In questo senso ci sentiamo tutelati dalle attuali norme sulla competenza degli Organi collegiali e sull’autonomia scolastica, rispetto a tentativi di pressione che immaginiamo potrebbero arrivare anche a prevedere risorse aggiuntive per chi accetta di anticipare.
Sarà questa la versione gelminiana delle premialità per i più virtuosi?
Roma, 4 febbraio 2009
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Riforma dell’Istruzione Tecnica.
Parte e per davvero dalla Lombardia.
Tutti pronti a rispondere di si
ma alle scuole nessuno lo ha chiesto!
La “nuova” istruzione tecnica parte dalla Lombardia. Il ministro Gelmini, prendendosi ogni forma di deroga possibile alle attuali norme legislative in materia, decide che in n. 10 istituti della Lombardia si debba dar corso a percorsi anticipatori di quella che sarà la nuova Istruzione Tecnica.
Oggi, presso la Direzione Regionale e in chiusura di riunione per un’informativa sui progetti “scuole aperte”, dei quali riferiremo a breve, c’è stato anticipato che in Lombardia alcuni Istituti Tecnici Industriali sarebbero pronti ad avviare già dal prossimo anno scolastico il progetto di riforma partorito in sede ministeriale a seguito dei lavori della commissione ministeriale per la Riorganizzazione dell’Istruzione Tecnica e Professionale presieduta da Felice De Toni.
Già l’altro giorno avevamo scritto in proposito precisando di come lo stesso presidente fosse preoccupato all’idea dello slittamento al 2010/11 dell’avvio della riforma della superiore. Avevamo commentato di come ciò potesse costituire un assist al Ministro Gelmini.
Le nostre attenzioni non erano infondate! Le puntualizzazioni, circa una possibilità di sperimentare in anticipo, fornite dal Ministro in occasione dell’incontro con l’Associazione TreeLLLe per la presentazione del nuovo quaderno prodotto dall’Associazione TreeLLLe dal titolo “L’Istruzione Tecnica – Un’opportunità per i giovani, una necessità per il Paese”, si sono, infatti, trasformate in provvedimenti.
Da quel che si è appreso dal dott. Antonio Lupacchino, venerdì 06 febbraio avrà luogo un incontro presieduto e coordinato dalla dott.sa Pupazzoni Giuliana con alcuni Dirigenti Scolastici delle province di Varese, Milano, Bergamo e Brescia al fine della messa in ordine delle strategie per “convincere” i rispettivo organi collegiali a rendersi disponibili per sperimentare i nuovi ordinamenti dell’Istruzione Tecnica.
A tale riunione parteciperanno, oltre che la Direzione Regionale, anche le locali rappresentanze di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, API, UPI e assessorato regionale Lombardia.
Uno staff di primordine! Peccato che mancheranno, e scusateci se ci ripetiamo con il nostro slogan, chi la scuola le fa e la vive!
Ai Dirigenti Scolastici che parteciperanno al “summit” del 06 febbraio, ci permettiamo di suggerire loro, prima di promuovere ogni iniziativa in materia, di mettersi a disposizione in modo imparziale al giudizio dei rispettivi Collegi docenti.
Per quel che c’è stato detto i 10 istituti dovrebbero interessare, Milano (3), Bergamo (1), Brescia (1), Monza (1) Varese (1) e altre 3 di altre province ma provenienti da significative esperienze in materia di “progetti qualità”, “alternanza scuola-lavoro”, “simulazione d’impresa” e via di seguito.
Come FLC CGIL Lombardia abbiamo chiesto alla fine dell’incontro di essere informati in modo tempestivo sugli esiti di tale riunione e di essere messi a conoscenza della procedura di “norma” che intende essere adottata per la formalizzazione di tali scelte.
Avevamo visto giusto e in anticipo su tale materia e sulla disponibilità della nostra regione a candidarsi nel ruolo di primo attore!
Oltre alle nostre preoccupazioni già denunciate, quali ad esempio: la gestione del monte ore di autonomia scolastica, la riduzione dei quadri orari e il relativo assorbimento delle quote di lezione in eccesso, le regole per l’assunzione del personale docente da destinare alle aree progettuali in collegamento con il territorio, tenuta dei progetti sperimentali che oggi impegnano gli istituti professionali di Stato e i Centri di Formazione Professionale Regionale, la relazione che andrà a sussistere rispetto alla legislazione vigente in materia di “obbligo scolastico”, aggiungiamo quella dell’avvio di procedure per la messa in discussione del sistema nazionale d’istruzione superiore.
Nonostante le perplessità e i pareri non propriamente favorevoli espressi sia dal Consiglio Nazionale della Pubblica istruzione, sia della Conferenza Unificata Stato Regioni, che di fatto hanno costituito fino ad oggi un freno alle ipotesi di trasformazione dell’Istruzione Tecnica, Regione Lombardia, e Confindustria, incassano e portano a casa.
FLC CGIL Lombardia invita tutti i lavoratori delle scuole interessate a vigilare sull’apparente “qualità” della proposta e sul rispetto delle procedure per l’approvazione di tali “anticipatorie” aperture della riforma Gelmini per l’Istruzione Tecnica.
Segreteria Regionale FLC CGIL Lombardia
Milano 03 febbraio ‘09
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