"Rompiamo il silenzio", aggiornamento: nuovi documenti dalle scuole e segnalazioni di genitori e cittadini
La scuola reale e le famiglie che conoscono bene gli effetti dei tagli agli organici e alle risorse si raccontano
Proseguiamo l'aggiornamento dello spazio "Rompiamo il silenzio". Ricordiamo che l'indirizzo al quale scrivere è: rompiamoilsilenzio@flcgil.it.
Cominciamo con la segnalazione di una mamma di un bimbo della prima classe della primaria, cioè di un ordine di scuola dove la riforma Gelmini è quasi a regime, giunta il 15 u.s.:
vorrei segnalare un gravissimo disservizio verificatosi a Roma, nell'VIII Municipio, nella scuola elementare di Piazza Muggia, nel nuovo quartiere di Ponte di Nona. Da tre giorni 76 bambini di prima elementare sono costretti a stare 5 ore nella sala mensa, caldissima, perché le loro aule sono sprovviste di banchi, sedie, lavagne, cattedre..Fonti comunali ci rassicurano che nella giornata di oggi tutto sarà a posto! In questo momento i bambini sono seduti a terra nelle loro aule! Sono infuriata, imbufalita, mi sento impotente come genitore e come cittadina. Mi chiedo se tutto ciò sia "normale", visto che esponenti del nostro efficientissimo Comune e del nostro Governo del fare ci ripetono continuamente che tutto va bene, che le scuole a Roma e in Italia si son riaperte senza grandi problemi, certo forse per i loro figli ma non per i nostri!
Cordialmente Maria D.L.
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Da Ravenna, una rappresentante di classe di una scuola media, scrive:
sono una mamma (rappresentante di classe) di un ragazzino che frequenta la terza media alla scuola ……….. di Ravenna.
Volevo segnalare che la classe di mio figlio risulta costituita da 30 "persone"….E' legale un numero così elevato di studenti per classe? P. M.
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Una madre denuncia la situazione in una classe IV di un noto liceo linguistico di Roma.
Approfitto di rompiamoilsilenzio con gioia mista a rabbia per informare che tutte le previsioni pessimistiche riguardo la distruttività spaventosa messa in atto dalla riforma Gelmini si stanno puntualmente avverando: in classe di mia figlia (IV liceo linguistico del Mamiani di Roma) gli alunni sono nientepopodimenoche 35. Assente l'insegnamento di una delle più belle materie per la miglior conoscenza del nostro "bel" paese e cioè storia dell'arte; e dulcis in fundo, guarda un pò, i testi scolastici sono tutti editi nel 2009/2010 (tranne due meno recenti) eliminando alla radice il problema dell'acquisto di libri usati!!!
Sentitamente ringraziamo.
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Ecco di seguito la garbata richiesta che la mamma di una bambina con la sindrome di Down ha rivolto alle autorità competenti:
Oggetto: Applicazione Circolare 59/10 del 23 luglio 2010 per ore sostegno
Mi chiamo C…. Monica sono la mamma di K…… G……, bambina con la sindrome di Down, che il 13 settembre inizierà a frequentare la classe 3° della scuola elementare di ……., scrivo questa lettera per CHIEDERE che venga applicato quanto stabilito dalla Circolare 59/10 del 23 luglio 2010 dove viene specificato che in presenza di "situazione di gravità (la mia bambina ha una certificazione di 104 con art. 3 comma 3) si dovrebbe "adeguare l'organico di diritto alle situazioni di fatto", ma alla mia domanda sul n° ore assegnate per il sostegno nell'anno scolastico 2010/11 mi è stato comunicato che sono solo 11 a fronte di una richiesta di 24.
Certa di trovare un riscontro positivo alla mia richiesta, attendo vostre comunicazioni e porgo distinti saluti.
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Pubblichiamo altri documenti giunti dalle scuole
Documento del collegio dei docenti
dell'Istituto superiore "P. Leto" Teggiano (Sa) del 13.09.2010
La scuola pubblica italiana si trova ad operare, ormai da anni, in una situazione di estrema difficoltà e incertezza a causa dei tagli al personale e alle risorse finanziarie. L'asfissia finanziaria ha pesanti ricadute sulla quantità e sulla qualità dell'offerta formativa, già penalizzata dalle riorganizzazioni dovute alla revisione degli ordinamenti. Ricordiamo che si tratta di annunci di riforma senza finanziamenti e senza che sia prevista la minima formazione del personale in servizio.
È il segno tangibile dell'abbandono a sé stessa della scuola pubblica perché ne rende difficoltosa, quando non impossibile, l'operatività e crea un forte senso di frustrazione nell'utenza e negli operatori.
A danno di tutti i lavoratori della scuola si è aggiunto il blocco del rinnovo del Ccnl e degli scatti di anzianità.
Ma noi vogliamo reagire a questo stato di cose, consapevoli che il rilancio della scuola pubblica, della sua funzione educativa e culturale, sta prima di tutto nelle nostre mani di cittadini - lavoratori, genitori, studenti, docenti, personale della scuola.
La situazione nella scuola secondaria di secondo grado
La revisione degli ordinamenti, introdotta dalla legge 133/2008, comporta una drastica di riduzione del tempo scuola, aumenta la confusione in campo organizzativo e disorienta i giovani nella scelta degli studi. La "riforma epocale", come ama definirla il Ministro, per essere tale avrebbe dovuto mettere in moto un grande e vasto dibattito in tutto il paese, a cominciare dal coinvolgimento dei docenti e delle scuole, invece è stata varata per decreto e senza che fossero tenuti in alcun conto rilievi, osservazioni e proposte.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti e presenta persino aspetti paradossali come la riduzione delle ore di laboratorio nei tecnici e nei professionali. Nelle ore rimaste di esercitazioni di laboratorio, il forte ridimensionamento delle ore di compresenza non consente la progettazione di attività di gruppo e la possibilità di intervenire proficuamente nelle situazioni di svantaggio e di difficoltà degli alunni.
La situazione degli istituti superiori presenta gli stessi punti critici di tutto il sistema scolastico, come l'aumento del numero di studenti per classi, anche in quelle dove sono presenti disabili. Uno stato di cose aggravato dalla saturazione dell'orario cattedra e dalla difficoltà a nominare supplenti, che costringe i Dirigenti a dividere le classi, distribuendo i ragazzi qua e là, con grave danno per la didattica e la serenità del contesto educativo. Continua, inoltre il carosello degli insegnanti, e con esso la discontinuità, visto che aumentano i supplenti e diminuiscono le immissioni in ruolo.
E le carenze di personale sono uno dei fattori che impediscono di offrire le attività alternative agli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della Religione Cattolica, negando loro tempo formativo.
Peggiora anche la gestione organizzativa, tenuto conto che circa il 30% delle scuole ha una dirigenza a metà tempo (i reggenti sono circa 1.500) in attesa dell'espletamento del concorso per Ds.
Su tutto aleggia la grave condizione economico-finanziaria per cui spesso non è possibile retribuire le ore eccedenti prestate dai docenti in sostituzione dei colleghi assenti. Non solo si nega a chi lavora nella scuola il rinnovo del CCNL e si bloccano gli scatti di anzianità, ma lo si costringe a prestare lavoro gratuito pur di non lasciare scoperte le classi.
La progressiva riduzione dei finanziamenti per la formazione del personale in servizio, ancora più grave in presenza di cambiamenti e riorganizzazioni, la dice lunga infine su quale sia la considerazione in cui il Miur tiene i docenti e tutti gli altri operatori scolastici.
Proposte per il rilancio
La scuola ha bisogno di uscire dall'impasse soffocante degli ultimi anni, rilanciando e ampliando l'offerta formativa e il tempo scuola.
Sono necessarie misure di largo respiro e interventi a breve e a lungo termine. Vediamone alcuni:
- l'immediato finanziamento delle attività amministrative e didattiche in base a parametri certi e la restituzione di quanto le scuole hanno già anticipato.Il recente stanziamento di circa 70 milioni di euro per il funzionamento ordinario conferma quanto siano stati importanti l'impegno e la protesta delle scuole per ottenerlo
- la revisione degli ordinamenti, attraverso il coinvolgimento del personale, per lanciare un progetto di scuola che dia un futuro ai giovani
- investimenti di risorse per dare supporti organizzativi e professionali alle scuole, curando la formazione iniziale e in servizio;
- un piano di assunzioni per eliminare il precariato. Per questo va istituito l'organico di istituto che consenta alla scuola di programmare e contare sulla continuità di personale stabile e motivato
- il rispetto dei parametri di legge sia per la formazione delle classi in presenza di alunni con disabilità sia per il rispetto delle normative di sicurezza
- la garanzia agli alunni delle ore alternative all'insegnamento della religione
- la messa a norma delle strutture edilizie della scuola
- la creazione di un sistema virtuoso di valutazione che aiuti le scuole a correggersi e rinnovarsi
- la creazione di organismi collegiali per promuovere la cultura della partecipazione, della solidarietà, della trasparenza e della legalità nelle scuole
- il rinnovo delle RSU, per una gestione democratica e trasparente delle scuole e per una reale rappresentatività del sindacato di luogo di lavoro.
E soprattutto il rispetto del Ccnl sulle prestazioni lavorative e il ripristino sul piano giuridico ed economico degli scatti di anzianità come riconoscimento di una professionalità cresciuta e arricchita anche con l'esperienza.
Approvato nel collegio dei docenti del 13.09.2010 a maggioranza su 58 insegnanti e con un voto contrario e una astensione.
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Mozione del collegio docenti ITI "N. Copernico - A. Carpeggiani" di Ferrara
(Approvata a larghissima maggioranza il 13 settembre 2010)
Il Piano dell'Offerta Formativa è il documento fondamentale per chi lavora nella scuola, per chi la frequenta e anche per le famiglie che devono conoscere in quale realtà di istruzione e formazione le loro figlie e i loro figli sono inseriti.
E' dunque uno strumento importante di informazione e di controllo.
Per questo il Collegio dei docenti, in quanto organo che ha la competenza esclusiva sul funzionamento didattico e la programmazione dell'attività educativa, ritiene suo preciso dovere, oltre che diritto, far conoscere alle studentesse, agli studenti e genitori gli effetti didattici dei provvedimenti della Scuola Superiore, che entrano in vigore con il presente anno scolastico 2010/11.
In particolare il Collegio rileva che :
- la crescita degli alunni per classe al di sopra del tetto del 25 + 1, previsto dalle norme di sicurezza;
- la riduzione oraria delle lezioni a 32 nel biennio e nel triennio (escluse le classi quinte), che riduce il tempo dell'offerta scolastica e produce un suo impoverimento e che, unita al taglio delle risorse per attività di sostegno e recupero, priva le alunne e gli alunni più deboli di necessari interventi personalizzati;
- il taglio dei fondi per le supplenze e la saturazione delle cattedre a 18 ore, che determinerà un ulteriore aumento delle classi scoperte e una diminuzione del numero di giorni di lezione effettiva;
- la mancanza di un piano di aggiornamento dei docenti ai nuovi indirizzi e piani di studio;
- l'applicazione della cosiddetta riforma tramite circolari e non leggi, seguendo una procedura dichiarata illegittima dalle ordinanze del TAR del 19 luglio 2010, e cassata dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, che nell'adunanza del 26 agosto 2010 ha espresso le seguenti considerazioni conclusive: "Il CNPI ritiene che i provvedimenti in esame siano destinati a generare confusione e disorientamento nell'intera comunità scolastica. Permane il rischio di una frammentazione dell'offerta formativa e di una gestione approssimativa dei percorsi di studio, a tutto danno degli alunni traditi nel loro diritto alla continuità educativa e costretti a patire la provvisorietà e la precarietà di provvedimenti che appaiono estranei alla funzione istituzionale della scuola e alle attese della società civile e del mercato del lavoro."; renderanno molto problematico per l'anno scolastico 2010/2011 il raggiungimento degli obiettivi deliberati e la loro attuazione coerente con la programmazione didattica.
Il Collegio dei docenti ritiene che la progettualità, l'innovazione, la professionalità devono essere supportate da risorse umane e finanziarie, in assenza delle quali si possono solamente conseguire risultati parziali, spesso anche molto inferiori agli intenti dichiarati
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Documento del collegio docenti della
Scuola media "V. Pappalardo" di Castelvetrano
Il Collegio dei Docenti del 14 settembre 2010,
constatato
quanto si sta verificando in tutte le istituzioni scolastiche per l'anno scolastico in corso:
- riduzione del personale ATA,
- tagli del personale docente in particolar modo dei docenti di sostegno,
- sovraffollamento degli alunni nelle classi,
- mancato rispetto della L. 626
Considerato
- che la legge 133 e le conseguenti riforme producono tagli indiscriminati sugli organici delle scuole senza tener conto dei reali bisogni degli studenti e delle famiglie ;
- che la mancata nomina degli insegnanti di sostegno penalizza i soggetti più deboli;
- che questo Governo sceglie di tagliare sull'istruzione per aggiustare i conti dello Stato;
- che l'elevato numero di alunni per classe influisce negativamente sulla qualità della didattica ;
- che la riduzione dei collaboratori scolastici penalizza l'assistenza agli alunni e compromette la sicurezza.
Pertanto, il Collegio
dichiara
la piena solidarietà al personale docente e ATA, adesso non in servizio, e
Chiede
- L'abrogazione della legge 133 e riforme.
- Ripristino dei posti sottratti alla scuola statale.
- L'incremento del personale ATA.
Inoltre copia del presente documento sarà inviata a:
- Consiglio d'Istituto
- MIUR
- USR
- USP
- OO.SS
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Ordine del giorno del collegio docenti del V Circolo di Cremona
L'anno scolastico che sta per iniziare vede nella situazione della nostra scuola lo specchio di ciò che sta accadendo a livello nazionale: il secondo anno di applicazione della legge 133/08 ha avuto come conseguenza il taglio di altri 26.000 docenti e 15.000 lavoratori Ata, che nel nostro Circolo si traduce in 2 insegnanti e 3 collaboratori scolastici in meno, che aggiunti a quelli degli scorsi anni fanno registrare una perdita complessiva di 4 docenti e 5 collaboratori.
Nonostante questi tagli i lavoratori della scuola, di ruolo e precari, si sono sempre impegnati per mantenere uno standard di qualità che ritengono irrinunciabile per garantire a tutti il diritto all'istruzione. Ora però i tagli stanno diventando insostenibili e il futuro che si prefigura è quello di una scuola che fa solo le attività essenziali, senza possibilità di arricchimento.
Il collegio docenti del V° Circolo di Cremona:
- Ritiene che il personale precario è necessario per il buon funzionamento dell'organizzazione scolastica (ricordiamo a tal proposito che ad esempio i collaboratori scolastici non hanno solo compiti di pulizia, ma sono indispensabili per la sorveglianza e l'assistenza agli alunni);
- Considera il precariato un problema che deve trovare una soluzione adeguata e in tempi ragionevoli;
- Esprime solidarietà nei confronti dei colleghi precari che in questi giorni (e non solo) manifestano affinché venga loro riconosciuto il diritto al lavoro, sul quale si fonda la nostra Costituzione e la dignità della persona;
- Auspica una riflessione comune con i genitori e con tutte le scuole per continuare a garantire la qualità dell'istruzione.
Approvato a maggioranza con 4 astenuti dal collegio dei docenti del V° Circolo di Cremona del 9 settembre 2010
40 Docenti del liceo artistico "B: Munari" di Crema e Cremona, riunitisi in Assemblea il 13 settembre 2010, considerate
- la penalizzazione dell'istruzione artistica posta in essere dalla cosiddetta "Riforma Gelmini"
- la carenza di risorse economiche e materiali in cui versa la Scuola italiana e il nostro istituto
- la progressiva espulsione di docenti precari dalla scuola italiana senza considerarne merito e competenze ma solo secondo una logica economica
- la crescente difficoltà di garantire una scuola di qualità, per tutti e per ciascuno, data la logica di soli tagli che guida la riforma anche degli istituti superiori
Si impegnano
- A portare solidarietà ai colleghi precari che si trovano senza lavoro e senza futuro a causa dell'azione di governo;
- A discutere con studenti, genitori e opinione pubblica sull'attuale situazione della scuola, promuovendo azioni di riflessione, coinvolgimento, protesta e proposta volte a migliorare la qualità della scuola, le sue finalità e le sue specificità.
Seguono le firme
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