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Riforma dell’istruzione tecnica: pubblicato in G.U. il testo del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45 approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 marzo 2025

Il decreto-legge dedica l’art. 1 al riordino dell’istruzione tecnica a partire dall’anno scolastico 2026/27

08/04/2025
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È stato pubblicato in gazzetta ufficiale n. 81 del 7 aprile 2025 il Decreto legge 45 del 7 aprile 2025. Il provvedimento al Capo I, contiene “Disposizioni urgenti per l’attuazione delle misure del piano nazionale di ripresa e resilienza

Il provvedimento in questione dedica l’art. 1 alla riforma 1.1 degli istituti tecnici (Missione 4 – Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza). L’intervento,  secondo il legislatore, si è reso necessario stante la straordinaria necessità e urgenza di garantire la tempestiva attuazione degli interventi relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per il raggiungimento di un importante target, quale quello relativo alla riforma dell’istruzione tecnica previsto ai fini del pagamento della settima rata di 18,2 miliardi (13,6 miliardi di prestiti e 4,6 miliardi di sovvenzioni), in relazione ai 67 traguardi e obiettivi da conseguire entro il 31 dicembre 2024 coerentemente con il relativo cronoprogramma e le prossime scadenze imposte dal Piano.

Come avevamo già riferito, l’art. 9 del D.L. n. 208 del 31 dicembre 2024 ha avviato la riforma dell’istruzione tecnica a partire dall’anno scolastico 2025/26 (con l’aggiunta del comma 4 bis all’art. 26 del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144 introdotta nella precedente legislatura) previa emanazione del Decreto Ministeriale 269 del 31 dicembre 2024 pubblicato in sordina soltanto l’11 febbraio 2025.

La data del 31 dicembre rappresentava, ovviamente, un limite invalicabile trattandosi di una milestone (M4- C1-10) già differita al 31 dicembre 2024 e perciò non ulteriormente prorogabile e il D.L. 7 aprile 2025, n. 45 chiude l’iter di attivazione della riforma a partire dall’anno scolastico 2025/26 con la miriade di adempimenti già previsti dal citato DM 269/24 ovviamente “nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

Conta in questa sede osservare che, a nostro avviso, con questo provvedimento risulta definitivamente chiarito che per la Commissione Europea la riforma 1.1 dell’istruzione tecnica - M4C1 del PNRR -  coincide con quanto previsto dal DL 144/2022 e non ha nulla da condividere con la riforma della filiera tecnologico professionale di cui alla legge 121 dell' 8 agosto 2024, soprattutto dal punto di vista dell’utilizzo delle risorse.

Il DL in questione risulta anche corredato di 3 allegati, che commenteremo successivamente, riguardanti il profilo educativo, culturale e professionale (P.E.Cu.P.)   dello studente a conclusione dei percorsi di istruzione tecnica (vedi All. A), il curricolo dei percorsi di istruzione tecnica (vedi All. B), il documento per la certificazione di competenze (All.C) (vedi allegati A,B,C,)

Al riordino della disciplina degli istituti tecnici cui all'articolo 26 del decreto-legge n. 144 del 2022 si dovrà provvedere con l’emanazione, entro 180 giorni, di un apposito regolamento.

Ricordiamo, infine, che il D.L. 7 aprile 2025, n. 45 entra in vigore il giorno 8 aprile 2025, giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e sarà presentato alle Camere per la successiva conversione in legge.

Ancora una volta, la FLC CGIL ribadisce la propria contrarietà alla proposta di riordino degli Istituti tecnici, confermando che si tratta di una riforma strutturale a costo zero, che avrà effetti negativi sulla formazione degli organici, sui carichi di lavoro del personale e sugli ulteriori obblighi formativi per i docenti.

La FLC CGIL prosegue nell'impegno a tutela della qualità dell'istruzione pubblica anche a proposito di questa proposta di riordino dell’istruzione tecnica, rilevando che l’Amministrazione non ha mai inteso acquisire alcun contributo. Le scuole hanno necessità di maggiori investimenti e non di riordini di facciata a costo zero con sempre maggiore carico di lavoro per docenti, dirigenti scolastici e personale ATA.

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