La FLC CGIL vince il ricorso contro la norma che nega alle lavoratrici precarie di fruire del “Bonus Mamma”
Importante vittoria presso il Tribunale di Prato a tutela di una collaboratrice scolastica a tempo determinato
Il Tribunale di Prato ha accolto il ricorso proposto dall’Avv. Barsanti Mauceri, dell’Ufficio Legale nazionale della FLC CGIL, per conto di una collaboratrice scolastica di Prato in tema del cosiddetto “Bonus Mamma”.
La vertenza rientra nell’ambito di quella nazionale avviata dalla FLC CGIL a tutela delle lavoratrici con contratto a tempo determinato a cui la norma (introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 art. 1 commi 180-182) impedisce di poter fruire della decontribuzione spettante alle lavoratrici madri con due o più figli.
Il Tribunale ha riconosciuto la disparità di trattamento operata dall’Amministrazione scolastica ai danni della lavoratrice, madre di tre figli, che -diversamente dal personale di ruolo- non ha potuto presentare la domanda on line per accedere al “Bonus" e quindi allo sgravio contributivo previsto dalla normativa citata.
Si tratta con tutta evidenza di una palese violazione del diritto comunitario in tema di parità di trattamento tra lavoratici a tempo determinato e a tempo indeterminato (clausola 4, comma 1 dell’Accordo Quadro allegato alla Direttiva CE del 1999).
Per questi motivi il giudice ha accertato il diritto della ricorrente a fruire dell’esonero contributivo e ha condannato l’Amministrazione a riconoscere la somma corrispondente alla quota dei contributi previdenziali nella stessa misura di quella spettante alle lavoratrici a tempo indeterminato.
Prosegue l’azione della FLC CGIL, sia sul piano legale che sindacale, a tutela dei diritti delle lavoratrici e lavoratori precari e per il pari trattamento tra personale a tempo determinato e indeterminato.
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