La FLC CGIL ricorre contro il “Bonus mamme” negato alle lavoratrici a tempo determinato
Depositato il primo ricorso al Giudice del Lavoro contro la discriminazione delle lavoratrici precarie
Con l’assistenza dell’Ufficio Legale della FLC CGIL, una collaboratrice scolastica con contratto fino al 31 agosto 2024 ha presentato ricorso al Giudice del Lavoro del Tribunale di Prato nei confronti della norma introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 (art. 1 commi 180-182) che, in modo del tutto illegittimo, discrimina le lavoratrici precarie dalla possibilità di fruire della decontribuzione spettante alle lavoratrici madri con due o più figli.
La ricorrente, infatti, madre di tre figli, in ragione del contratto a tempo determinato in essere non ha potuto presentare la domanda on line per accedere al cosiddetto "Bonus mamme" e quindi allo sgravio contributivo previsto dalla normativa citata.
Con l’ausilio legale della FLC CGIL, la lavoratrice ha pertanto presentato ricorso il cui giudizio auspichiamo possa essere definito a breve riconoscendo e riaffermando i principi comunitari in tema di parità di trattamento tra lavoratici a tempo determinato e a tempo indeterminato.
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