Nell’incontro al MIUR il 4 ottobre chiederemo un netto cambio di direzione sulla valutazione dei dirigenti scolastici
Nelle prime misure adottate il MIUR e i Direttori Regionali dimostrano di non conoscere e non comprendere quale sia il lavoro dei dirigenti e in quali condizioni siano costretti a svolgerlo. Inaccettabili gli obiettivi, gli indicatori e gli strumenti di valutazione predisposti fino ad ora.
Dopo l’incontro al MIUR del 14 settembre sulle Linee Guida per la valutazione dei dirigenti scolastici e sui materiali che saranno utilizzati per la loro applicazione da parte dei valutati e dei valutatori, non è stato convocato nessun altro incontro.
In quella occasione avevamo espresso i seguenti rilievi critici:
- Tutto l’impianto valutativo mostra i limiti derivanti dall’assenza di un vero confronto di tipo contrattuale con le OO.SS. rappresentative dei lavoratori.
- Le Linee Guida conservano le criticità già contestate in occasione della discussione sulla Direttiva Ministeriale per la valutazione (Direttiva 36 del 18 agosto 2016, registrata dalla Corte dei Conti il 2 settembre 2016.
- La grande distanza fra il profilo professionale assunto a riferimento dal Ministero e il lavoro effettivo dei dirigenti scolastici, sempre ridotti nel numero e sempre più gravati di adempimenti burocratici e di responsabilità.
- La mancanza di strumenti che garantiscano la necessaria omogeneità nazionale della valutazione dei dirigenti scolastici, dimostrata oggi dai comportamenti inaccettabili dei Direttori Regionali nella individuazione degli obiettivi regionali.
- L’assenza di un esplicito vincolo per i valutatori a tener conto del rapporto fra risorse assegnate e obiettivi affidati al dirigente.
- L’esiguità del numero di valutatori formati, esperti e competenti sia sui processi valutativi sia sul concreto lavoro dei dirigenti scolastici.
- La mancanza di garanzie della terzietà e dell’indipendenza dei valutatori scelti dai Direttori Generali regionali.
- I documenti fino ad ora predisposti per la realizzazione concreta del processo di valutazione aggravano ulteriormente il lavoro dei dirigenti scolastici.
- I materiali che accompagneranno il processo di valutazione contengono indicazioni che limitano fortemente l’autonomia professionale del dirigente scolastico in numerosi ambiti: da quello delle relazioni con gli organi collegiali e con le rappresentanze sindacali di scuola a quello della gestione delle risorse finanziarie e dei rapporti con le famiglie.
- L’apprezzamento del dirigente scolastico, effettuato con un questionario somministrato solamente ai docenti, appare del tutto parziale e incongruo per il peso attribuito nella valutazione, rispetto a quanto previsto dalla legge 107/2015.
Conseguentemente avevamo avanzato le seguenti richieste:
- Avviare al più presto un vero confronto sindacale finalizzato alla stipula di un’intesa sulla valutazione e sul rapporto fra valutazione e retribuzione di risultato per assicurare l’omogeneità dei Contratti Integrativi Regionali annuali sulla retribuzione dei dirigenti scolastici e per ridurre al minimo le possibili differenziazioni retributive in modo da enfatizzare il carattere sperimentale della valutazione e ridurre le conseguenze delle incongruenze e degli errori inevitabili in ogni processo innovativo.
- Inserire nelle Linee Guida le indispensabili garanzie di competenza, esperienza e terzietà dei valutatori.
- Eliminare dai documenti di valutazione qualsiasi auto attribuzione di punteggi da parte del dirigente scolastico valutato.
- Definire obiettivi e azioni professionali alla luce delle effettive competenze dei dirigenti scolastici nel rapporto con agli organi collegiali e nel rispetto del CCNL scuola.
- Eliminare dai documenti per l’attuazione del processo valutativo questionari reputazionali da somministrare ai docenti.
- Prestare molta attenzione e rispetto nell’individuazione delle azioni del dirigente scolastico alle funzioni e alle competenze stabilite dalle norme di legge e dai contratti.
- Evitare di individuare come risultati delle azioni del dirigente “evidenze” che sono invece il risultato del lavoro dell’intera comunità professionale o sono fortemente condizionate da fattori esterni alla scuola.
- Rispettare l’autonomia delle scuole e dei dirigenti scolastici e, in particolare degli organi collegiali e dei tavoli della contrattazione integrativa, non individuando indicatori e relativi livelli quantitativi su ambiti come l’uso delle risorse finanziarie e contrattuali che devono continuare ad avere come unico riferimento la libertà di scelta delle singole scuole.
Il MIUR non ha dato risposta alle richieste della FLC CGIL e delle altre OO.SS. e non ha convocato alcun incontro, né in sede tecnica, né, come richiesto, in sede politica e nel frattempo diversi Direttori Regionali hanno iniziato a pubblicare atti formali che individuano “obiettivi regionali” che avrebbero dovuto, a norma della Direttiva 36/2016, essere “in armonia” con le Linee Guida, che non sono state ancora emanate, e essere definiti “con riferimento al contesto territoriale”. Si tratta dunque di atti gravemente viziati sul piano della legittimità e non coerenti con la norma che si avventurano anche, in qualche caso, nella individuazione degli indicatori quantitativi per la valutazione attribuita dall’articolo 3 del DPR 80/2013 alla competenza dell’INVALSI.
Siamo dunque di fronte comportamenti e atti formali dell’Amministrazione che accrescono e giustificano il nostro dissenso e lo stato di forte preoccupazione che attraverso tutta la categoria.
I dirigenti scolastici non sono contrari alla valutazione, l’hanno sperimentata più volte negli ultimi quindici anni partecipando a tutte le sperimentazioni. I dirigenti scolastici però esigono una valutazione partecipata, non gravosa e invasiva, efficiente e non sanzionatoria, trasparente ed equa, affidata a soggetti esperti, competenti e terzi rispetto all’amministrazione, finalizzata al miglioramento ed allo sviluppo professionale. Quanto si sta costruendo non va in questo senso; a maggior ragione se ne deriveranno evidenza pubblica dei risultati e rilevanti conseguenze sulla retribuzione.
Il giorno 4 ottobre alla Ministra Giannini chiederemo di fermare un processo che è iniziato male e sta continuando in modo peggiore e di avviare subito un confronto vero con le OO.SS. rappresentative dei dirigenti scolastici.
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