Scuole senza fondi: un comunicato-documento dei Dirigenti Scolastici della FLC Cgil
I Dirigenti Scolastici della FLC Cgil: siano informati i Consigli di Istituto nella verifica finanziaria di metà anno. Per l’anno prossimo si può profilare il commissariamento delle scuole.
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Con un documento specifico sul mancato finanziamento della voce del funzionamento amministrativo e didattico delle scuole, i Dirigenti Scolastici della FLC Cgil ritornano sulla questione, su cui non può calare il silenzio, dopo le iniziative dei mesi scorsi (che hanno prodotto la nota ministeriale del 29 aprile 2009) e contro ogni attacco che pure il Ministro non ha mancato di rivolgere ai Dirigenti Scolastici.
Infatti con il mese di giugno, a metà anno finanziario, le scuole debbono fare al proprio interno la verifica finanziaria e non possono non constatare e denunciare l’anomalia di un bilancio senza i fondi per funzionare.
Inoltre, questa è l’occasione non solo perché i Consigli di Istituto tornino a prendere posizione sulla questione informando i genitori e chiedendo al MIUR i fondi mancanti, ma anche per incominciare a pensare e ad informare i genitori che un secondo esercizio finanziario senza i fondi per il funzionamento può creare le condizioni per una non approvazione del bilancio 2010 con conseguente nomina del cosiddetto commissario ad acta.
Roma, 9 giugno 2009
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FEDERAZIONE LAVORATORI DELLA CONOSCENZA CGIL
FLC Cgil
STRUTTURA NAZIONALE DI COMPARTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI
MANCATO FINANZIAMENTO DEL FUNZIONAMENTO ORDINARIO DELLE SCUOLE. VERIFICA DI META’ ANNO DEI CONSIGLI DI ISTITUTO. INACCETTABILE UN SECONDO ESERCIZIO FINANZIARIO SENZA RISORSE. SI PUO’ PROFILARE IL COMMISSARIO AD ACTA
Più volte nel corso di quest’anno scolastico siamo stati costretti a denunciare il gravissimo stato di sofferenza finanziaria in cui sono state abbandonate le scuole statali del nostro Paese.
La FLC Cgil il 13 aprile 2009 con un sit in davanti al MIUR e i Dirigenti Scolastici della FLC Cgil il 21 aprile, incatenandosi simbolicamente davanti alle scalinate del Ministero, hanno richiamato l’attenzione della pubblica opinione su di un fatto tanto sconcertante quanto inaudito: per la prima volta nella storia della scuola italiana le istituzioni scolastiche hanno dovuto approvare i propri bilanci preventivi senza la normale dotazione finanziaria per il funzionamento amministrativo e didattico.
E tutto ciò già in presenza di un finanziamento insufficiente per le supplenze, per le visite fiscali il cui invio è diventato obbligatorio senza la previsione di nuova specifica entrata, e in presenza di un enorme credito maturato dalle scuole che, per far fronte alle spese di supplenze, hanno fatto ricorso alla liquidità di cassa assicurata dal fondo di istituto e dal contributo delle famiglie.
Ebbene, come Dirigenti Scolastici abbiamo il dovere di continuare la denuncia di questo fatto inaudito.
Per questo, apprezzando quanto già fatto dal nostro Segretario generale che si è rivolto direttamente al Presidente della Repubblica come supremo garante dei valori costituzionali (e l’istruzione obbligatoria e gratuita lo è), ora sentiamo il dovere di richiamare l’attenzione dei Dirigenti Scolastici su alcuni passaggi istituzionali fondamentali.
In primo luogo, essendo necessario rendere edotta l’utenza della situazione finanziaria delle scuole, riteniamo corretto avvertire i Consigli di Istituto nell’ambito delle verifiche delle disponibilità finanziarie e dello stato di attuazione del Programma di metà anno istituzionalmente prevista dall’art. 6 del Regolamento DI 44/2001. Facendo scaturire da ciò precise pronunce da parte dei Consigli di Istituto da inviare al MIUR ove essi lo ritengano opportuno e necessario.
In secondo luogo riteniamo che gli stessi Consigli di istituto non solo debbono rivendicare la reintegrazione dei fondi finora mancanti, ma debbono incominciare a prendere in considerazione l’assoluta insostenibilità di un secondo esercizio finanziario consecutivo senza lo specifico finanziamento dell’ordinario funzionamento, tanto che in questo spazio di gravissime incertezze potrebbe essere pregiudicata la stessa approvazione del Programma annuale 2010, configurandosi in tal modo l’intervento del Commissario ad acta come previsto dall’art 8 del citato DI 44/2001.
Roma, 8 giugno 2009
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