Sofferenze finanziarie: i Dirigenti Scolastici con le mani legate
Che pena vedere la scuola pubblica in catene ! Dirigenti scolastici da tutta Italia, rappresentanti delle associazioni dei genitori e dei docenti (CGD e Cidi) e delle forze politiche si oppongono alla dismissione della scuola pubblica operata attraverso i tagli di bilancio.
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Il dossier consegnato alla stampa
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Si è tenuto stamattina il sit-in nazionale dei Dirigenti Scolastici organizzato dalla FLC Cgil davanti al Ministero dell’Istruzione per protestare contro i tagli alle risorse finanziarie delle scuole.
Questa volta sono stati i Dirigenti Scolastici, quali rappresentanti legali della scuola, a manifestare col gesto simbolico dell’incatenamento, la profondissima situazione di disagio in cui si trovano. Essi devono fare i salti mortali per dare alle scuole una parvenza di normalità e rispettare il dettato della Costituzione laddove questa prevede il diritto allo studio. Non è la prima volta che la FLC Cgil solleva la questione delle sofferenze finanziarie, aggravata dall'azzeramento dei fondi per il funzionamento didattico e amministrativo.
Una delegazione composta da Dirigenti Scolastici è stata ricevuta dal Direttore Generale dell'ufficio Programmazione e Bilancio del Miur.
Questi gli esiti dell'incontro a nostro parere senz’altro positivi:
Il Direttore Testa ci ha informati che l’Amministrazione, dopo il sit in della FLC del 12 febbraio, ha cercato di dare corso ad alcuni degli impegni. In particolare:
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Il saldo, 126 milioni di euro, dei residui del 2007 (supplenze) che dovrebbero essere disponibili entro la fine di maggio;
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l’avvio delle procedure per ottenere il saldo dei residui del 2008 (supplenze), facendo presente che si tratta di procedure con tempi lunghi. Si tratta di circa 370 milioni di euro di crediti a favore delle scuole rilevati tramite i monitoraggi;
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un primo finanziamento, 120 milioni di euro, per il pagamento delle spese ex LSU, azzerate in sede di approvazione della finanziaria 2009;
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la richiesta al Ministero della Funzione Pubblica di farsi carico delle spese per visite fiscali divenute obbligatorie dopo la legge Brunetta;
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la specificazione, tramite Sidi, delle voci di spesa finanziate.
Per il futuro, il Direttore Testa ha assunto come primario impegno quello di emanare a breve una nota specifica per riprendere alcune fondamentali questioni. Prima fra tutte il rapporto esistente tra il diritto allo studio (leggi la chiamata dei supplenti) e i limiti di spesa dove si ribadirà l’obbligo della scuola di coprire le classi ogni qualvolta ciò si rende necessario in seguito all’assenza dell’insegnante titolare. Inoltre, ci stata data nuovamente assicurazione che le eventuali pendenze per quanto attiene il pagamento di TIA/TARSU saranno prese totalmente a carico del Ministero, previa comunicazione da parte delle scuole al Ministero stesso.
Infine il Direttore si è impegnato a rappresentare ai decisori politici Miur le seguenti istanze:
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la definizione di un provvedimento volto a reperire le risorse necessarie per ripristinare i fondi per il funzionamento amministrativo e didattico, al momento completamente azzerati.
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la definizione di un piano straordinario per chiudere i conti con il passato (crediti pregressi).
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l’attivazione di un tavolo interistituzionale per trovare soluzioni positive al pagamento di oneri dovuti obbligatori dovuti ad altri Enti. E’ il caso ad esempio delle visite fiscali e della mensa gratuita al personale della scuola che svolge il servizio durante la mensa scolastica.
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l’apertura di un confronto sia in sede politica sia in sede tecnica con i sindacati sul tema specifico dei finanziamenti alle scuole.
Durante il pomeriggio presso la sede della FLC nazionale si è svolta una affollatissima conferenza stampa che ha visto la partecipazione di alcuni parlamentari del PD, dell’IVD e esponenti politici di Pdc, Rifondazione comunista e Sinistra democratica. A tutti i presenti è stato consegnato un dossier che fa l’esatta radiografia dello stato dei finanziamenti della scuola statale, completo di casi documentati a dimostrazione che le scuole non riescono più ad andare avanti e in alcuni casi, a metà anno, sono state costrette a chiedere un’integrazione (50% in più) del contributo volontario alle famiglie.
La FLC Cgil in ogni caso continuerà a vigilare costantemente affinché siano fermati e rivisti tutti gli atti che tendono ad impoverire le istituzioni scolastiche. Questa per la FLC Cgil è una priorità assoluta.
Roma, 21 aprile 2009
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