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Paolo Serventi Longhi, Direttore di Rassegna Sindacale, introduce l'intervento di Rossana Dettori, Segretaria generale Funzione Pubblica CGIL.

Dettori: chiudere l'accordo sui comparti e fissare la data delle elezioni RSU

“La Cgil non firmerà nessun accordo sui comparti pubblici senza una data certa per le elezioni delle RSU”. Questo il messaggio forte e chiaro lanciato da Rossana Dettori al Governo, all'Aran e a Cisl e Uil.

Su questa posizione non ci sono solo i due sindacati di categoria, FLC e FP, ma tutta la CGIL, perché negare il diritto di voto ai lavoratori pubblici è negare la democrazia.

Proprio la democrazia ferita nel nostro Paese è stato il filo conduttore del suo intervento nel quale ha citato più volte Calamandrei. “Creare la democrazia – scriveva il grande studioso – vuol dire creare nei cittadini il senso dell'autonomia; insegnare al popolo a essere legislatore di sé medesimo, ridargli il senso del rispetto e dell'affetto per le sue leggi”. Parole che andrebbero scritte sulla pietra in un paese dove sembra ormai smarrita ogni regola. Tutta la vicenda dei rinvii delle elezioni per le RSU ha tratti davvero offensivi – ha detto Dettori. Nessuno si prende la responsabilità di dire la verità: non il ministro Brunetta, non l'Aran e nemmeno Cisl e Uil. Una vicenda piena di incoerenze, ambiguità e demagogia. Non ha mancato Dettori, a questo proposito, di ricordare al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, l'impegno che aveva preso dalla tribuna del congresso della Cgil a Rimini, e cioè che la Cisl si sarebbe battuta affinché queste elezioni si tenessero entro la scadenza naturale.

Le elezioni delle RSU – ha ricordato Dettori – sono la più grande espressione di democrazia in Italia, dopo le votazioni politiche e amministrative. Lo dicono i numeri: 22.500 posti di lavoro, oltre 3 milioni di lavoratori, 90 mila rappresentanti eletti su 120 mila candidati, una partecipazione al voto dell'80%, con punte che sfiorano il 100% degli aventi diritto. Però, in questo momento, nel nostro Paese anche la democrazia sembra flessibile e precaria, vale un giorno per un referendum alla Fiat di Pomigliano, ma non vale nel pubblico impiego. Ma la democrazia non può essere un contratto atipico, “per noi è un contratto a tempo determinato”.

Si è rivolta spesso a Cisl e Uil, Dettori nel suo intervento, ricordando loro quanto abbiano parlato - “uno slogan ossessivo” - di contrattazione integrativa territoriale, anche per giustificare accordi separati. Ma se si vuole rilanciare davvero la contrattazione integrativa, allora bisogna votare. Ma mentre la Cgil vive un rapporto sereno con la democrazia, e con le verifiche dei lavoratori, altri ne hanno paura. Le elezioni delle RSU sono un referendum sui diritti, quelli mortificati e cancellati dal collegato sul lavoro, sulle politiche sindacali, sulle politiche del governo. Brunetta e Gelmini sono preoccupati di sottoporre a verifica le conseguenze sui servizi pubblici delle loro politiche punitive nei confronti dei lavoratori e dei cittadini. Dettori ha colto il nesso tra un'amministrazione che funziona, con lavoratori formati e motivati e la qualità dei servizi alla persona. Per questo FLC e FP, sfideranno il blocco dei contratti e presenteranno le loro piattaforme per il rinnovo dei CCNL pubblici. Ha annunciato infine la mobilitazione per la stabilizzazione dei precari (in tanti settori senza il loro lavoro si chiudono i servizi), per l'introduzione degli ammortizzatori sociali anche nei settori pubblici.

Tutta la Cgil è al lavoro affinché le elezioni delle RSU si tengano nel primo trimestre del prossimo anno.

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