FLC CGIL

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Nell'aula Marconi del CNR a Roma ci accoglie una grande scritta proiettata sul fondo della sala: “ Ricerca è futuro. Le prospettive della seconda rete tra Europa, riforme, politica nazionale: analisi e ipotesi di lavoro”.
È questo il titolo dell'assemblea della ricerca pubblica in mobilitazione organizzata dalla FLC CGIL.

I lavoratori della ricerca sono in gran fermento in queste settimane. Il motivo? L' accanimento del Governo nei confronti della ricerca pubblica, considerata ne più ne meno che un peso da tagliare, un costo sul quale risparmiare. La recente manovra economica del Governo tra i vari provvedimenti ne contiene alcuni che prevedono la soppressione di alcuni enti di ricerca pubblici: ISAE, ISPESL, INSEAN, ENSE (approfondimenti). Enti forse poco noti, ma che con la loro attività forniscono un contributo insostituibile all'avanzamento della ricerca in campi che ci toccano molto da vicino: gli OGM, la sicurezza sul lavoro, gli studi economici, solo per citarne alcuni. Non solo, gli effetti della manovra economica entro brevissimo tempo saranno anche quelli di interrompere il ricambio generazionale, linfa vitale per ogni ambito di ricerca.

Non è dunque un caso che l'iniziativa di oggi lanci un messaggio chiaro “Ricerca è futuro”: sopprimere la ricerca, quindi, equivale a spegnere il futuro.

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