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Patrizia Epifani, Coordinamento nazionale Immigrati FLC Cgil - Umbria.

Abstract

La presenza di alunni di origine non italiana nella scuola umbra è in una costante di lungo periodo, tuttavia, a partire dall'anno scolastico 2003-2004 il fenomeno ha subito una repentina accelerazione. La consistente, rapidità ed eterogeneità dei flussi migratori hanno fatto emergere problematiche nuove e posto delle sfide impreviste alla scuola umbra.

La scuola umbra si trova sempre più immersa nell'oceano della globalizzazione planetaria e deve imparare a nuotare per sfidare la “Complessità” che i nuovi processi di migrazione ci presentano. I bambini migranti portano a scuola diverse culture, diversi costumi, diverse lingue, diverse religioni. Ciò è fonte di arricchimento, ma può essere, anche, fonte di disagio e persino divisione. La sfida dell'integrazione è reale affinché la convivenza sia dialogo e non solo convivenza passiva. Significa mutuo riconoscimento e sforzo di avvicinamento senza toccare nel vivo nessuna delle identità culturali che possono convivere nelle nostre società.

N.B. Sono inclusi gli alunni di cittadinanza non italiana frequentanti le scuole paritarie per l'a.s. 2008/201
La maggior parte degli alunni stranieri, frequentanti le scuole dell'Umbria nell'a.s. 2008/2009, proviene da paesi europei non appartenenti all'UE, ad eccezione della Romania. Il paese europeo da cui arriva in Italia il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana è l'Albania (3.550 alunni). La Romania è la seconda nazionalità presente (2.651 alunni) e il Marocco è la terza (2.090 alunni). Seguono l'Ecuador, Macedonia, Ucraina, Perù.

Organici
(Le cifre della scuola in Umbria per l'a.s. 2009/2010)

E' di 571 docenti e 221 unità di personale non docente il taglio degli organici nelle scuole dell'Umbria, così come previsto dai vari provvedimenti adottati dal Governo Berlusconi e dal ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini. Ciò comporta un altrettanto drastico taglio del numero delle classi in tutte le scuole dell'obbligo della regione, mettendo così a rischio la qualità
dell'intero sistema scolastico umbro. La filosofia che si evince dall'applicazione della Riforma è: Risparmiare sempre e ad ogni costo.
Meno docenti, meno ore di scuola, meno insegnanti di sostegno, meno scuole nei paesi, meno personale nelle segreterie, meno indirizzi nelle scuole superiori, meno specializzazione per gli insegnanti delle elementari, meno classi di concorso nelle superiori … meno soldi per il funzionamento ordinario … meno qualità complessiva … meno diritti per tutti: sia per i ragazzi con cittadinanza italiana che per gli alunni e studenti stranieri.

Proposte per un curricolo

Le segnalazioni dei dirigenti scolastici
La scuola umbra sembra essere molto attenta alle dinamiche interculturali poiché un dirigente su cinque ha segnalato all'Ufficio Scolastico Regionale la realizzazione nella sua scuola di buone pratiche per l'integrazione degli alunni stranieri. Il picco delle segnalazioni si riscontra negli istituti comprensivi, mentre vi è un calo sensibile nelle scuole secondarie di primo grado. Le scuole paritarie hanno inviato una sola segnalazione.
Le buone pratiche sono riferite prevalentemente ad attività rivolte agli alunni, quali supporto linguistico e disciplinare (sia in orario scolastico che extra-scolastico), interventi di educazione interculturale, laboratori e sportelli di consulenza psico-pedagogica. Sono stati anche segnalati interessanti tentativi di coinvolgimento dei genitori sia attraverso l'offerta di opportunità di apprendimento della lingua italiana sia con il loro coinvolgimento nella vita della scuola, programmando occasioni per loro interventi nell'attività didattica di classe oppure con l'organizzazione di eventi ludico-didattici e formativi aperti a tutta la comunità scolastica e/o cittadina. Non sono mancati esempi di buone pratiche relative alla predisposizione della modulistica nelle varie lingue d'origine dei ragazzi. In alcune scuole si sono previsti interventi di formazione del personale docente in collaborazione con l'Università per Stranieri di Perugia.

POF e alunni stranieri
Se si passa all'analisi dei Piani dell'Offerta Formativa non sembra trovarsi la stessa attenzione alle problematiche relative all'integrazione. Tra i POF esaminati l'esplicitazione dell'assetto valoriale, che dovrebbe ispirare le opzioni pedagogiche didattiche e organizzative, non è molto frequente. Ancor meno frequente è il riferimento ai principi valoriali che dovrebbero ispirare le problematiche relative all'integrazione e alla costruzione di una società multiculturale. Solo una piccola minoranza di scuole indica tra i principi ispiratori almeno uno dei seguenti: interculturalità, accoglienza, integrazione, rispetto e valorizzazione della diversità culturale.
Aumentano invece le scuole che attivano percorsi di apprendimento della lingua italiana rivolto ai genitori.

Procedure per l'accoglienza
Sono molte la scuole umbre che hanno adottato Protocolli di accoglienza per facilitare l'ingresso dell'alunno straniero nelle classi e per aiutare le famiglie nella comprensione del sistema scolastico italiano. I Protocolli in genere prevedono una figura di contatto che cura i rapporti fra studente, famiglia e docenti. Molte scuole prevedono anche un docente con funzione strumentale in grado di attivare percorsi idonei ad ogni nuovo ingresso. L'inserimento nella classe di solito avviene direttamente solo alcune scuole predispongono un breve periodo di transizione in piccoli gruppi con un docente che si dedica esclusivamente all'apprendimento intensivo della lingua italiana. Molte Amministrazioni comunali intervengono i questa prima fase pagando mediatori linguistici e culturali.Il modello didattico prevalente è quello che gli esperti definiscono “sub-mersione”: l'italiano è l'esclusivo medium di comunicazione all'interno della scuola. Le lingue d'origine vengono bandite. Le informazioni sulle lingue parlate in casa e al momento dell'ingresso in Italia sono sommarie.

Aspetti didattici
Gli interventi educativi mirati sono finalizzati soprattutto a far acquisire al ragazzo sufficienti competenze linguistiche in italiano. Essi sono, in genere, finanziati con l'art. 9 del CCNL ("aree a rischio e a forte processo immigratorio") in qualche caso la scuola ricorre anche ad altre fonti. La centralità delle competenze linguistiche in italiano è riconosciuta da tutte le scuole e diverse sono le tipologie di intervento: supporto individuale o in piccoli gruppi al di fuori della classe, supporto extrascolastico (pomeriggio e/o in periodi di interruzione delle lezioni), tutoraggio in classe.

Proposte operative per l'elaborazione del Curricolo d'Istituto

L'elaborazione del curricolo d'istituto rappresenta il terreno su cui si misura concretamente la capacità progettuale di ogni singola istituzione scolastica autonoma. Il POF è “ il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche” e il curricolo d'istituto, che è una parte importante del POF, rappresenta la sintesi della progettualità formativa e didattica della singola scuola.
Le scuole dovrebbero essere in grado di selezionare, di ridefinire, di integrare, ridurre o ampliare le proposte aventi carattere nazionale con le scelte operate da ogni singola istituzione scolastica. Troppo spesso questa operazione avviene prevalentemente su iniziativa di piccoli gruppi di insegnanti. I curricoli che integrano percorsi interculturali prediligono nella scuola primaria e nella scuola d'infanzia : il mondo delle fiabe, le feste tradizionali, le religioni, i giochi, la scuola. Nella scuola secondaria la prospettiva interculturale trova spazio nella trattazione degli argomenti di alcune discipline, quali storia, geografia, inglese ma anche nell'elaborazione di specifici progetti didattici, su problematiche del tipo: “il Nord e il Sud del mondo”, “Città a confronto”, “La condizione femminile nei vari paesi”, “Commercio equo e solidale”.

In alcune scuole sono state predisposte biblioteche multiculturali, dove gli alunni possono trovare, oltre ai materiali bibliografici nelle lingue d'origine più frequenti, anche testi che introducono alla conoscenza e valorizzazione delle diverse culture e invitano a riflettere su argomenti quali il pregiudizio razziale e l'etnocentrismo.

Valutazioni finali
Le autonomie scolastiche hanno lavorato negli ultimi anni per accogliere, inserire, integrare alunni provenienti da diversi paesi; hanno stilato Protocolli d'accoglienza, Progetti di educazione alla pace e ai diritti; hanno sostenuto gli alunni neo- arrivati per favorire il loro inserimento nelle classi; hanno sviluppato sensibilità e apertura alle storie dei bambini e delle bambine; hanno promosso collaborazioni con le famiglie, le associazioni territoriali e gli Enti locali, ma ora tutto questo non è più possibile.
La mancanza delle sostituzioni, oltre a tutti i tagli operati dalla Gelmini, hanno gettato le scuole in un caos che non permette più un clima favorevole ad accogliere.
Spesso lo sdoppiamento delle classi con alunni, che viaggiano da una classe all'altra portandosi dietro la propria sedia, le aule sovraffollate, la riduzione dell'orario scolastico… non solo non permettono accoglienza, ma neanche integrazione e formazione.
Il P.O.F. non è rispettato, l'integrazione torna ad essere solo omologazione; incontro, conoscenza e valorizzazione delle differenze tornano ad essere utopie!

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