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La comunicazione di Paolo Tomasi, segretario generale FLC Cgil Emilia Romagna, ha lo scopo di illustrare i punti salienti della Carta Europea dei ricercatori, e di confrontarli con la situazione italiana, parte dai temi della Raccomandazione della Commissione Europea del 11 marzo 2005 (obiettivi di Lisbona per il 2010, rischio di carenza di ricercatori).

La Carta, indica i principi generali che dovrebbero caratterizzare il ruolo dei ricercatori e dei loro datori di lavoro. Per il ricercatore libertà di ricerca, entro un quadro di responsabilità nei confronti della società, individuando nella mobilità uno dei fattori fondamentali di crescita culturale e professionale. Per i datori di lavoro, garanzia della stabilità del posto di lavoro e di carriera per i ricercatori, di una crescita professionale, e di mobilità.

Non mancano indicazioni per costruire un sistema di valutazione periodico, in grado di valutare tutta la complessità del lavoro di ricerca, anche con referee internazionali. Così come viene indicata la necessità della partecipazione diretta dei ricercatori negli organismi direttivi delle istituzione nelle quali lavorano.

A tutto questo si aggiunge un codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori, che fissa norme chiare per l’assunzione, che dovrebbe avere un sistema di valutazione trasparente verificabile.

Tomasi conclude con un amaro commento su quanto distante sia la situazione italiana da quanto previsto dalla Carta e dalla Raccomandazione della Commissione europea.

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