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Anna Maria Santoro, centro nazionale FLC Cgil, analizza i tempi del servizio amministrativo nella scuola dell'autonomia.

Se vogliamo dare una prospettiva alla scuola dell'autonomia, renderla più accogliente, dobbiamo rivedere i tempi dell'organizzazione del lavoro e farlo rapidamente, proponendo in maniera pragmatica quali sono le possibili soluzioni.

La FLC ha già avviato una riflessione su questo tema e ritiene indispensabile, come già aveva già proposto a Trevi nel 2005, il superamento dello stato attuale determinato da un'interpretazione deviata dell'autonomia.
Infatti, è patologica l'interpretazione dell'autonomia come assunzione continua di qualsiasi adempimento di carattere amministrativo e gestionale da parte delle scuole.

La scuola eroga servizi sempre più complessi ma con meno risorse a disposizione e il futuro non si prospetta con un loro aumento. Tuttavia, anche a risorse “ferme” è possibile alleggerire i carichi di lavoro del personale della scuola e migliorare la qualità del servizio a vantaggio dell'utenza.
Innanzitutto le scuole vanno liberate dalle superflue molestie burocratiche. Cominciamo dal pagamento delle supplenze: devono essere pagate tutte dal tesoro.

Sull'esempio di altre amministrazioni dello Stato, occorre informatizzare le pratiche con la compartecipazione dell'utente interessato: l'inserimento dei dati per la mobilità, ad esempio, può essere fatto direttamente dal richiedente.
Le segreterie verrebbero subito alleggerite del pesante lavoro di immissione dati, e potrebbero concentrarsi sulla valutazione e sulla correttezza di quanto gli utenti hanno già inserito al sistema.
In tal modo il tempo di lavoro nei servizi amministrativi recupererà fluidità, senso, utilità ed efficacia.

Per fare questo, prosegue la Santoro, è indispensabile dare un'interpretazione funzionale (di scopo) e non formale degli strumenti messi a disposizione del Ccnl per organizzare meglio il lavoro.
Ad esempio, predisporre un buon piano dei servizi, significa innanzitutto far sentire il personale Ata partecipe del progetto di scuola e ragionare in maniera appropriata sui tempi dell'organizzazione.

Nella scuola dell'autonomia il concetto di dovere parte dall'assunzione di responsabilità. La responsabilità uno se la assume se comprende le ragioni di ciò che deve fare ed è autonomo nella gestione. Lavorare in maniera integrata è importante sia tra le varie componenti della scuola che tra i diversi soggetti presenti nel territorio.

Il rapporto scuola/territorio è in gran parte un terreno inesplorato, ma che andrebbe coltivato di più attraverso la costituzione di accordi, protocolli, intese (non importa la forma) su tutte le materie che riguardano il diritto allo studio.

Dirigenti e Direttori spesso hanno in tasca la chiave per la soluzione dei problemi perché li hanno studiati mille e mille volte. Infatti, Dirigenti e Direttori, grazie contrattazione sono diventati i conoscitori della complessità fino a diventare depositari di un patrimonio di competenze maturato attraverso la funzione dell'autonomia scolastica.

"Sulla cultura dell'autonomia, dell'organizzazione, del rispetto delle regole e della trasparenza - conclude la Santoro - si fonda il nostro mestiere e la nostra adesione alla FLC Cgil".

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