FLC CGIL

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Gli interventi proseguono con Betty Leone, segretaria generale SPI Cgil.

L’Italia, più che di una legge per l’educazione degli adulti, ha bisogno di una legge per l’apprendimento per tutto l’arco della vita. Infatti noi ci troviamo, già oggi, ad affrontare un problema di grande rilevanza sociale: l’invecchiamento della popolazione adulta.

Secondo i dati in nostro possesso, nel 2015, il 25 % della popolazione italiana avrà più di sessant’anni. Questo periodo della vita è un periodo lungo, non a caso si parla non solo di terza ma anche di quarta età. Per questo motivo non si può pensare a questa età della vita solo in una logica assistenzialista, si deve al contrario pensare ed agire in un’ottica diversa dove la formazione permanente diventa strategica per consentire a questa fetta di popolazione la stessa partecipazione democratica. Per lo SPI Cgil, è assolutamente un obiettivo strutturale nella propria attività sindacale, in quanto strumento per rivendicare diritti, per evitare l’emarginazione.

La nostra società è complessa, non c’è solo un problema di analfabetismo di ritorno, c’è anche un problema di analfabetismo tecnologico e addirittura di non comprensione dei linguaggi generazionali. E’ chiaro che in un contesto così variegato anche i bisogni sono differenziati.

La nostra platea di riferimento infatti è composta da chi vuole affinare i propri saperi, ad esempio linguistici o artistici. Ma soprattutto, ed è questo il reale problema, è composta da tutti quegli anziani con bassa scolarità, che non riescono neppure ad esprimere la domanda di formazione. Noi ci siamo posti il problema di intercettare questi anziani, anche e soprattutto attraverso l’attività dell’AUSER.

Infine, in una legge per l’educazione degli adulti a mio parere occorre tener presente, in un’ottica di sussidiarità orizzontale, anche dell’azione di altri soggetti, come le associazioni di volontariato e le associazioni sindacali. Infatti, le stesse associazioni sindacali sono soggetti formativi, penso ad esempio all’attività di formazione sindacale che come SPI portiamo avanti nei confronti dei nostri tantissimi delegati.

In conclusione, ritengo che le istanze e le necessità formative degli anziani dovrebbero trovare accoglienza negli stessi piani di zona; in questo senso credo sarebbe necessario che, su questo tema, il Ministero della Solidarietà Sociale e il Ministero dell’Istruzione riuscissero ad effettuare un’azione integrata.

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

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