FLC CGIL

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Gli obiettivi del Seminario vengono illustrati da Gianni Milici, segretario regionale FLC Cgil Puglia: "Il seminario odierno si muove all’interno del percorso verso la conferenza del 10 e 11 marzo e vuole contribuire a costruire quel programma lanciato il 19 ottobre all’università la Sapienza di Roma, con la giusta ambizione di valorizzare appieno la conoscenza quale leva fondamentale per lo sviluppo, per non assistere impotenti alla distruzione del sistema pubblico di istruzione, formazione e ricerca.
Questo seminario, infatti, assume come dato di partenza il divario crescente nello sviluppo tra le regioni meridionali ed il resto del Paese, come da ultimo dimostra il recente rapporto Svimez. Si pone l’obiettivo di indagarne le cause e di riflettere sulle proposte programmatiche in campo, a partire da quelle sindacali, per invertire questa tendenza nella fase attuale.
I temi affrontati nei precedenti seminari vanno insomma declinati in direzione del Sud, completamente abbandonato dalle nefaste ed arroganti politiche del governo di centrodestra perché, come hanno ben definito le parti sociali nel progetto mezzogiorno, le politiche di sviluppo dovranno concretizzare la priorità nazionale del sud e della sua crescita economica e occupazionale come parametro dell’intera politica economica del nostro Paese.
E per fare questo la conoscenza è certamente una leva cardine per il rilancio non solo di un’efficace politica di sviluppo, ma anche dei diritti di cittadinanza e di coesione sociale oltre che di crescita della professionalità delle persone. Tutto questo, insieme ad un processo di ricerca e di innovazione continuo ed intenso in grado di assicurare sviluppo, crescita dell’occupazione e competitività vera delle imprese. In un suo recente articolo, dal titolo “Per inventare un nuovo futuro”, l’antropologo Marc Augè afferma, a proposito di conoscenze e educazione, che la disuguaglianza del sapere è ancora più marcata di quella della ricchezza e ribadisce che, questo inizio di secolo, è proprio caratterizzato da una crescita dell’ignoranza e da un contemporaneo approfondirsi del divario tra coloro che hanno conoscenze e coloro che non le hanno. Tutto ciò, aggiunge, rischia di dare alla società planetaria un volto inquietante e profondamente antidemocratico. Soltanto l’educazione, il sapere, la conoscenza possono scongiurare questo rischio.
Tutto ciò è anche una promessa di minore solitudine; conoscere di più per essere meno soli, sviluppare la coscienza delle solidarietà obiettive che uniscono gli esseri umani: l’utopia dell’educazione, dell’istruzione e della conoscenza per tutti può, dunque, guidare tutti. Insomma, essa ci dice che se sacrifichiamo tutto al sapere avremo anche più ricchezza e giustizia sociale".
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