FLC CGIL

12:00

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Prende il microfono Enrico Panini, segretario generale della FLC Cgil che dà il benvenuto a nome dei sindacati confederali alle decine di migliaia persone che affollano piazza Navona. Ringrazia tutti per l’impegno di questi anni, un impegno che ha fatto rimbalzare la scuola all’attenzione generale. Lo sciopero è riuscitissimo – ha esordito Panini -, la scuola si è fermata e le scuole si sono svuotate, le manifestazioni hanno visto una partecipazione altissima. “Questo è un dato politico incontrovertibile, al di là del prevedibile balletto di cifre sulle adesioni”. Questo risultato vuol dire che il paese non condivide la politica del governo sulla scuola anche se stasera da tutti i TG il Ministro tornerà a dirci che va tutto bene, come il regolare inizio dell’anno scolastico (falso) e gli insegnanti tutti al loro posto fin dal primo giorno (falso) fino al taglio dei 14mila posti docente di cui Moratti dice di non saper nulla. Eppure, continua Panini, fin dal 2001, il Ministro concordò con il Tesoro di Tremonti tagli pesanti a tutto il personale. Ai 14mila insegnanti se ne aggiungono 3mila Ata: tagli che servono a finanziare la riduzione delle tasse ai redditi più alti. Tutti questi tagli si traducono in costi aggiuntivi per le famiglie.

Non va tutto bene. La situazione nella scuola è pesante sotto tutti i punti di vista. Il primo biennio economico del contratto è scaduto 11 mesi fa, il contratto dei dirigenti scolastici è scaduto da due anni. “Le nostre retribuzioni continuano a perdere potere e il 3,5% non è sufficiente. I soldi dei contratti non devono essere stornati per coprire i buchi della finanza creativa. Nella legge finanziaria non ci sono risorse per la scuola, ma norme che parlano solo ai furbi e agli evasori. Questa finanziaria è una dichiarazione di guerra contro la scuola pubblica.

Vi è un accanimento contro questa categoria e le sue rappresentanze: con la legge sullo stato giuridico si mina la libertà di insegnamento e si viola la Costituzione introducendo l’assunzione per chiamata diretta. Un ritorno indietro su tutta la linea. Eppure il vicepresidente Fini aveva firmato un accordo col quale si impegnava non solo a trattare con i sindacati tutte le materie soggette a contratto, ma anche a difenderle da improprie irruzioni della legge”.

Dal palco di piazza Navona Enrico Panini ha chiesto, a nome di Cgil, Cisl, Uil, risorse vere e certe per la scuola, la parola fine al precariato, la realizzazione di condizione che permettano il pieno diritto allo studio per tutti i ragazzi, anche i diversamente abili.

La legge 53 – ha detto Panini – non è una riforma, è una legge sbagliata. “Noi vogliamo più scuola pubblica per tutti, una scuola che valorizzi il personale e dia opportunità ai giovani. Di questo non è mai stato possibile parlare con questo governo e con questo ministro. Noi siamo per una scuola pubblica di qualità e per i suoi valori per noi irrinunciabili. Sono i valori della Costituzione che si vogliono cancellare anche dai libri di scuola.

Non c’è consenso su questa legge – ha concluso Panini -, altrimenti il Ministero non sarebbe ricorso alle minacce di sanzioni contro i dissenzienti. Questa legge e questa politica offrono solo ricette da azienduccia un po’ di capi e tanti esecutori. Non è questa la scuola vogliamo”.

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