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Interviene Sofia Toselli, in rappresentanza del CIDI.
Chi oggi segue il dibattito scolastico è colpito dalla forza delle ideologie che
ispirano l’attuale proposta governativa sulla scuola. La prima: la scuola deve essere piegata agli interessi del mondo produttivo.La seconda: non tutti i ragazzi sono destinati allo studio, perciò chi non vuole studiare vada a lavorare quanto prima (da cui discende il corollario: “la scuola deve confermare la divisione in classi così come sono nella società). Da queste convinzioni di fondo discendono le architetture organizzative e didattiche (percorsi personalizzati, il tempo scuola, i tagli dell’organico,ecc)dell’attuale proposta governativa. E discende la sciatteria con cui vengono affrontate tutte le questioni culturali , i grandi temi del sapere scolastico (basti pensare alla trama concettuale delle Indicazioni nazionali e al pasticciato elenco di abilità e contenuti che vengono propinati alle scuole).Tutto ciò costellato da alcuni miti: il primato della famiglia, per esempio, o quello della religione cattolica. Il mito del privato (privato è bello, perciò soldi e apertura al privato), dell’efficienza (le scuole possono funzionare come le aziende), della modernizzazione (vedi l’enfatizzazione dell’uso del computer). Mai una riflessione seria sul significato culturale di modernizzazione, sulle sfide culturali necessarie per affrontare gli effetti di una modernizzazione selvaggia e senza regole. Siamo insomma ancora alla scuola delle tre I, con una idea primitiva e involuta di cultura, che guarda al ritorno a pratiche didattiche minuziosamente contenutistiche , prive di valore formativo e piene di tematiche valoriali: “progetto di vita”, il “misurarsi con le grandi questioni dell’esistenza” che fanno ridere se rivolte ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola elementare. O i continui richiami alla “formazione morale e spirituale” o l’idea della conoscenza e della visione dell’uomo che emergono, attraverso il principio espresso nelle Indicazioni, della “sintesi” e dell’ “ologramma”.Pensiamo anche alle numerose abrogazioni contenute in calce al decreto legislativo che modificano nella sostanza aspetti fondamentali dell’attuale scuola di base (finalità, continuità, orari di funzionamento), ecc.

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  • 2 LUGLIO | Prosecuzione trattativa sequenze contrattuali CCNL Istruzione e Ricerca lett. a) art. 178. ARAN, ore 11:00
  • 4 LUGLIO | Presentazione Bozza proposta MIM per Atto di Indirizzo CCNL Comparto scuola 2022/2024, MIM, ore 10:30
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