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Università: un nuovo piano straordinario per allargare gli organici e stabilizzare i precari

Una proposta della FLC CGIL per una svolta nelle politiche universitarie.

05/02/2025
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Presentiamo questo Piano alla comunità universitaria, alle altre organizzazioni e soggettività della docenza, del personale tecnico amministrativo e del precariato, come alle strutture e ai soggetti di movimento che stanno animando le mobilitazioni negli atenei in questi mesi.

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Lo presentiamo oggi affinché possa stimolare un confronto, un dibattito e anche l’elaborazione di ulteriori contributi in grado di arricchirlo e completarlo, per farne quindi elemento di una svolta per il sistema universitario nazionale.

Siamo consapevoli della sua ambizione e della sua scarsa sintonia con l'iniziativa di questo governo, che sta avviando un lungo inverno di nuovi tagli e ulteriore precarizzazione negli atenei.

Siamo però soprattutto convinti della sua necessità, in particolare su quattro aspetti:

  • la capacità di pensare in termini complessivi, curando un rapporto equilibrato tra le diverse componenti della comunità universitaria;
  • la prospettiva di uscire dalla semplice riproposizione di un piano straordinario, delineando processi di stabilizzazione di un personale precario già strutturalmente parte di gruppi di ricerca ed attività didattica, che rischia semplicemente di esser disperso dopo esser stato assorbito dalle risorse PNRR e PNR di questi anni;
  • l’uso di normative e previsioni utilizzate nel resto della pubblica amministrazione, sia nell’inquadramento del personale a tempo determinato, sia nei suoi processi di valorizzazione e stabilizzazione, riconducendo finalmente l’università nel quadro del diritto del lavoro di questo paese;
  • l'opportunità quindi di cambiare logica rispetto all'attuale uso dei rapporti a termine nell’università (oggi inseriti in una terra di mezzo tra contratti collettivi e stato giuridico) e soprattutto rispetto ad un’impostazione che rende instabili filiere e gruppi di ricerca, disperdendo energie e bruciando generazioni di giovani ricercatori e ricercatrici.

Buona lettura e buona riflessione, augurandoci che questa proposta contribuisca a diffondere quell'attivazione e quella mobilitazione oggi indispensabile per la difesa e lo sviluppo di un sistema nazionale universitario pubblico e democratico.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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