Il MAE disattiva 26 posti in organico: un altro duro colpo alla scuola italiana all’estero
Approfittando della manovra finanziaria correttiva il MAE prosegue nella sua politica di progressivo smantellamento della scuola italiana all’estero con ulteriori tagli all’organicononostante la recente definizione triennale del contingente. Per la FLC CGIL si tratta di una scelta sbagliata perché colpisce indiscriminatamente il sistema condannandolo ad un inevitabile declino.
Nel corso dibattito politico di questi giorni sulla manovra correttiva di Tremonti relativa al DEF 2011 - documento di programmazione finanziaria e di bilancio previsto dalla Legge 7 Aprile 2011 n. 39 presentato dal Governo nell'ambito delle nuove regole adottate dall'Unione Europea in materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri - è emerso da parte del mondo politico, non solo di centrosinistra, la necessità di operare in maniera tale da scongiurare il ricorso a tagli lineari ed intervenire, invece, su quei capitoli di spesa non strutturali ovvero considerati non essenziali che in alcuni casi rappresentano veri e propri sprechi di denaro pubblico.
Un accorgimento questo necessario per evitare, per lo meno, di spalmare i tagli in maniera indiscriminata che potrebbero essere fatali per quei settori della pubblica amministrazione già colpiti nelle manovre precedenti e che, invece, necessitano non solo di consolidamento di bilancio ma anche di ulteriori interventi a sostegno.
Evidentemente questa raccomandazione politica e di buon senso non è stata colta dalla Farnesina e in particolare dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese che ancora una volta e in piena continuità con le scelte politiche precedenti interviene nel tagliare capitoli di bilanci strutturali come quello relativo al personale della scuola italiana all’estero in maniera indiscriminata. Altro che Sistema Paese!
Nella comunicazione di accompagnamento del Decreto MAE n. 3365 del 30 maggio 2011 inviato alle Organizzazioni Sindacali viene riferito laconicamente e, per certi versi, in maniera liquidatoria che “per opportuna informazione, si comunica che, tenuto conto della sopraggiunta esigenza di effettuare sui capitoli di bilancio un accantonamento (circa il 10%), in previsione di variazioni negative di Bilancio, disposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in applicazione dell’art.1 c. 13 della Legge di stabilità 2011, si è reso necessario procedere alla disattivazione di n. 26 posti nel contingente triennale relativo al personale docente e ATA per il triennio 2011/2014. L’allegato decreto n. 3365 del 30 maggio 2011 individua i posti che non saranno disponibili per i trasferimenti e le nomine per l’a.s. 2011/2012”.
Come a voler giustificare che ci si trova di fronte ad un obbligo e non davanti ad una scelta ben precisa dell’Amministrazione visto che la stessa poteva e doveva operare in maniera differente ovvero intervenire sulle spese non strutturali. Si conferma quindi l’assunto ideologico sbagliato secondo il quale per il MAE la scuola italiana all’estero non è una risorsa ma una spesa superflua di cui la nostra politica estera può tranquillamente farne a meno.
Anche da un punto di vista del metodo cogliamo, come FLC CGIL, il consueto atteggiamento dirigista di una Direzione Generale che si limita solo a fornire, nel migliore dei casi, alle Organizzazioni sindacali un’informativa successiva senza, peraltro, motivare a dovere del come e del perché l’Amministrazione è arrivata a simili conclusioni.
Un atto di informazione preventiva dettagliata sulle ragioni di tali scelte era non solo auspicabile ma dovuto visto che solo qualche mese fa è stato definito il contingente triennale il cui Decreto Interministeriale del 20 aprile 2011, n. 3065 è ancora in corso di perfezionamento.
Il MAE, invece, conferma il suo metodo politico incardinato nella logica di bypassare il sistema delle relazioni sindacali e il confronto mettendo le Organizzazioni sindacali davanti al fatto compiuto!
E’ accaduto in occasione della vicenda del Milleproroghe a cominciare dalla sua gestazione per proseguire poi in tutti gli atti consequenziali anche ultimi.
Nel merito il decreto disattiva ben 26 posti nelle dotazioni organiche del personale individuando specificatamente le sedi dove per l’a.s. 2011/2012 non verranno effettuate né le operazioni di mobilità attualmente in corso, né quelle relative all’assegnazione di nuovi incarichi.
Non v’è dubbio, quindi, che il decreto in questione rappresenta un ulteriore tassello messo in campo dal MAE teso a smantellare il più possibile il sistema della scuola italiana all’estero riducendolo ad un mero episodio di testimonianza in aperta controtendenza di quanto, invece, fanno altri grandi paesi europei che, pur avendo le stesse difficoltà di natura finanziaria, investono seriamente nella loro politica culturale a cominciare anche dal loro sistema scolastico all’estero.
La FLC CGIL ritiene che sia giunta l’ora di cominciare a costruire, coinvolgendo i vari soggetti in campo a cominciare dalle nostre comunità all’estero, un’alternativa politica seria alla dissennata politica culturale messa in campo da questo governo e da questo ministero se si vuole effettivamente arginare il declino delle nostre istituzioni scolastiche all’estero. Questo significa riproporre con forza non solo una riforma organica del sistema ma rilanciare anche sul terreno contrattuale per riaffermare pienamente i diritti tranquillamente calpestati dagli ultimi interventi legislativi a dir poco discutibili.
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