Contingente triennale: è mancato accordo
Ancora con un verbale di mancato accordo si conclude la concertazione sul contingente triennale 2011/2012-2013/2014. I sindacati contestano all'Amministrazione scelte confuse e non giustificabili. Annichilite le richieste delle sedi.
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La proposta finale del MAE emersa in occasione dell'ultimo incontro del 4 marzo sulla concertazione relativa al contingente triennale 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014 non tradisce le consuetudini dell'Amministrazione di operare all'insegna di una pressoché totale assenza di un piano organico teso a rilanciare il nostro sistema scolastico ed educativo all'estero e a razionalizzare l'esistente.
Cosicché anche quest'anno la concertazione si chiude con un verbale di mancato accordo per via di molteplici rigidità da parte dell'Amministrazioni che non ha voluto sentir ragioni su alcune scelte profondamente sbagliate e per certi versi ingiustificate.
E' vero che alla fine grazie alla tenacia della FLC CCGIL e delle altre Organizzazioni sindacali si è mantenuto inalterato l'attuale organico pari a 1053 unità, nonostante la proposta iniziale di taglio di 10 posti immotivata - nella legge di stabilità (Finanziaria 2011) non sono previsti tagli sugli assegni di sede - però è altrettanto vero che l'Amministrazione ha mantenuto inalterate alcune sue scelte.
Nonostante le richieste di segno diverso delle sedi interessate sono stati soppressi i posti di Dirigente scolastico di Lille, Losanna e Liegi motivate dalla prossima (sic!) chiusura dei rispettivi consolati, i cui atti non sono ancora ufficiali, con i conseguenti accorpamenti a Parigi, Ginevra e Charleroi) dei rispettivi uffici scuola. Come pure viene soppresso un posto di DSGA ad Addis Abeba nonostante la richiesta di conferma avanzata da parte della sede stessa per via della complessità di questa istituzione scolastica.
Come pure non trovano condivisione scelte improvvisate di distribuzioni di posti/risorse alle realtà più disparate dove vengono privilegiate, ancora una volta, le scuole paritarie che si vedono attribuire personale di contingente senza una precisa finalizzazione o giustificazione organizzativa/didattica del suo intervento.
Le intenzioni di avviare significativi processi di razionalizzazione del sistema auspicati l'anno scorso in occasione della revisione del contingente 2010/2011 sono andati a farsi benedire.
Anche in questa occasione è prevalsa la solita logica ovvero quella di privilegiare scelte occasionali e ingiustificate piuttosto che indirizzare gli interventi verso un' idea razionale capace di rendere più efficace il sistema proprio laddove sono presenti momenti di forte criticità.
Ci troviamo, quindi, di fronte alla stessa logica che ha trovato sponda legislativa nel Milleproroghe: più che la ragione il MAE nel delineare la sua politica culturale si affida all'occasionalità e a calcoli ragionieristici che purtroppo si coniugano con scelte non meglio identificate.
Nel prendere atto di simili orientamenti la FLC CGIL non può che non esprimere, ancora una volta, un giudizio decisamente negativo sulla politica culturale di questo Ministero perché basato sull'improvvisazione e su un incomprensibile risparmio. Così facendo il MAE sta portando il nostro sistema di istruzione e formazione all'estero ad una inesorabile deriva.
__________________
OSSERVAZIONI DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI
FLC CGIL-CISL-SNALS-UIL-GILDA
Le OO. SS. FLC GIL – CISL SCUOLA – GILDA UNAMS – SNALS/CONFSAL – UIL SCUOLA, al termine della fase di esame e concertazione sulle proposte dell’Amministrazione relative alla revisione triennale del contingente di posti da rendere effettivamente funzionanti a decorrere dall’anno scolastico 2011/2012,
ESPRIMONO
innanzitutto pieno dissenso, in quanto la proposta finale non tiene in debita considerazione la caratteristica triennale del contingente. In base a tale caratteristica sarebbe stato necessario, oltre che logico, prevedere, rispetto al precedente triennio, un aumento dell’intervento diretto dello Stato, sia pure in modo graduale a partire dall’anno scolastico 2011/2012;
RILEVANO
che la proposta finale dell’Amministrazione:
non poggia su un piano organico teso allo sviluppo ed alla valorizzazione delle scuole e delle istituzione scolastiche statali nelle quali il servizio reso all’intera collettività italiana, nonché agli alunni non italiani, è risultato, anche per l’impegno del personale docente e non docente, fondamentale al conseguimento dell’obiettivo di una più capillare e qualificata espansione della lingua e della cultura italiana nel mondo;
disattende quasi completamente le richieste delle sedi, debitamente motivate e confortate dalla rilevazione dei dati come risulta dagli esiti della concertazione svoltasi a livello territoriale;
non è giustificata neppure da esigenze di bilancio, considerato che nella legge di stabilità non si rilevano tagli alle risorse finanziarie destinate al personale della scuola in servizio all’estero.
e che la stessa distribuzione del personale (dirigenti scolastici, docenti e ata) nei singoli Paesi e nelle varie sedi non corrisponde sempre a validi criteri di razionalizzazione dell’intervento diretto dello Stato e del buon uso delle risorse.
MANIFESTANO
la propria preoccupazioneper il rischio, tutt’altro che astratto e remoto, di vedere sempre più inefficaci gli interventi diretti dello Stato sull’intero sistema culturale italiano all’estero, tanto da renderli praticamente ininfluenti.
DICHIARANO PERTANTO
che la decisione finale della Delegazione di Parte Pubblica non consente alle OO. SS. la sottoscrizione dell’accordo. Pertanto la concertazione si conclude con un VERBALE DI MANCATO ACCORDO.
*****
Nota:
Le osservazioni delle OO.SS. sopra riportate valgono anche per il verbale relativo alla concertazione sul contingente dei posti per Dirigenti Scolastici.
Roma, 7 marzo 2011
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