FISM, rinnovo CCNL 2010/2012: si va verso la proclamazione dello stato di agitazione
Per i sindacato firmatari del contratto è inaccettabile la posizione assunta dalla FISM nazionale di differire il rinnovo del CCNL nonostante che con la legge di stabilità siano state ripristinate le risorse destinate alla scuola dell'infanzia paritaria. Se il negoziato non si sblocca è inevitabile il ricorso alla mobilitazione del personale e allo sciopero.
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Nei giorni scorsi la FISM, con atto formale, ha chiesto alle Organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL di categoria il differimento della trattativa per il rinnovo del CCNL 2010/2012. La motivazione è sempre la stessa: secondo la Federazione non v'è certezza dei contributi statali destinati alla scuola dell'infanzia da parte dello stato.
Si tratta di un film già visto che lo scorso anno aveva impedito e ritardato l'apertura del confronto negoziale per il rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre del 2009.
Oggi la posizione assunta dai vertici FISM è ancora più insostenibile in quanto nella stessa legge di stabilità 2011 il governo, a seguito delle pressioni operate soprattutto dal mondo cattolico, ha ripristinato la somma, pari a 245 milioni di euro precedentemente tagliata, destinata alla scuola paritaria benché subordinata alla vendita delle frequenze radiotelevisive.
Sulla immediata esigibilità di tali risorse il governo ha assicurato, in occasione della risposta all'interrogazione parlamentare dell'on.le Rosa De Pasquale (PD), l'impegno a ridurre il più possibile i tempi di adozione dei provvedimenti necessari.
Va inoltre sottolineato che in occasione del rinnovo degli altri contratti della scuola non statale la vicenda dei finanziamenti alle paritarie non ha impedito la positiva conclusione dei rispettivi negoziati.
Da qui la posizione assunta dalle Organizzazioni sindacali che nel giudicare insostenibile la posizione della FISM hanno reiterato la richiesta dell'immediata apertura formale del confronto negoziale per il rinnovo del CCNL e in mancanza hanno annunciato la proclamazione dello stato di agitazione del personale non escludendo il ricorso allo sciopero.
___________________
Roma, 29 marzo 2011
Al Segretario nazionale FISM
Dott. Luigi Morgano
Al Capo delegazione di Contratto FISM
Dott. Martino Massoli
Via della Pigna 13/A
00186 Roma
In riferimento alla Vostra del 21 marzo u.s. le scriventi Organizzazioni sindacali, pur comprendendo le preoccupazioni avanzate da questa spettabile Federazioni circa “la certezza” ad oggi dei contributi alle scuole paritarie da parte dello Stato, non può non giudicare negativamente la richiesta di differimento sine die della trattativa per il rinnovo del CCNL 2010/2012.
Non sfuggirà certo alla Vostra attenzione che nella legge di stabilità 2011 sono stati ripristinate nel bilancio dello Stato le somme a suo tempo tagliate benché subordinate al reperimento delle risorse attraverso la vendita delle emittenze televisive a banda larga. Come pure sono state ripristinati ed erogati i contributi relativi all'anno finanziario 2010.
Ci si trova, quindi, nella condizione, benché non ottimale, per rinnovare il CCNL scaduto da oltre un anno. Né tanto meno va trascurato e sottovalutato il fatto che altre Organizzazioni datoriali, di area laica e religiosa, presenti nel settore, sebbene attraversate dagli stessi problemi, hanno responsabilmente rinnovato i rispettivi CCNL per il triennio 2010/2012.
Alla luce di quanto esposto le scriventi Organizzazioni sindacali chiedono l'immediata apertura formale del confronto negoziale per il rinnovo del CCNL. In mancanza dell'avvio di un costruttivo confronto in tempi ravvicinati, e proprio per le sollecitazioni che vengono dal personale, si vedranno costrette a dichiarare lo stato di agitazione del personale stesso, non escludendone il ricorso allo sciopero, richiedendo contestualmente un incontro al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per sbloccare una situazione ormai insostenibile.
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