Scritta la parola fine al giallo dei 400 posti di scuola dell’infanzia
Nel pomeriggio di ieri, 3 novembre, si è tenuto al MIUR il secondo ed ultimo incontro di informazione sulla distribuzione di posti di scuola dell’infanzia che, dal 21 settembre ad oggi sono diminuiti; se a settembre infatti la tabella delle richieste avanzate dalle direzioni regionali riportava 427 posti, oggi ne troviamo 408
Nel pomeriggio di ieri, 3 novembre, si è tenuto al MIUR il secondo ed ultimo incontro di informazione sulla distribuzione di posti di scuola dell’infanzia che, dal
21 settembre ad oggi sono diminuiti; se a settembre infatti la tabella delle richieste avanzate dalle direzioni regionali riportava 427 posti, oggi ne troviamo 408.
In ogni singola regione si potranno meglio comprendere le ragioni di questa diminuzione ma risulta evidente che il lungo tempo trascorso per decidere di “sbloccare” i posti ha penalizzato le esigenze delle famiglie che, presumibilmente, si sono trovate costrette alla ricerca di soluzioni alternative alla scuola pubblica per i propri figli.
Nell’incontro di ieri l’Amministrazione scolastica ha quindi confermato l’intenzione di voler distribuire i 408 nuovi posti destinati alla scuola dell’infanzia sulla base della tabella delle richieste regionali allegata ad una circolare che ci è stata illustrata.
La proposta, anche se tardiva, ha il pregio di scrivere la parola fine alla brutta pagina scritta con troppa approssimazione su questo argomento: abbiamo assistito a
promesse elettoralistiche, ad
interrogazioni parlamentari, a tentativi di addossare alle
organizzazioni sindacali improprie responsabilità.
Una politica degli organici del personale scomposta e grossolana, che ha lasciato soli i genitori, gli Enti locali e le scuole con lunghe liste d’attesa.
La legge 53/03 all’articolo 2 dice che: “
È assicurata la generalizzazione dell'offerta formativa e la possibilità di frequenza della scuola dell'infanzia; alla scuola dell'infanzia possono essere iscritti secondo criteri di gradualità e in forma di sperimentazione le bambine e i bambini che compiono i 3 anni di età entro il 30 aprile …”
Il successivo decreto 59/04 conferma l’impostazione della legge e sostiene: …..
è assicurata la generalizzazione dell'offerta formativa e la possibilità di frequenza della scuola dell'infanzia.”
Legislativamente quindi la generalizzazione è l’ obiettivo da raggiungere, la frequenza anticipata è una possibilità.
Oggi finalmente arriva una risposta attesa da migliaia di genitori e dai loro bambini: i posti saranno attribuiti alle Direzioni regionali per la generalizzazione della scuola dell’infanzia e solo in via residuale, se saranno accertate le scarne condizioni di legge ad oggi esistenti, per l’avvio graduale degli “anticipi”.
Questi ultimi infatti saranno possibili :
”secondo criteri di gradualità e in forma di sperimentazione, compatibilmente con la disponibilità dei posti e delle risorse finanziarie dei Comuni, secondo gli obblighi conferiti dall'ordinamento e nel rispetto dei limiti posti alla finanza comunale dal patto di stabilità…” (L.53, art.7, comma 4)
Nessuna scuola può sobbarcarsi da sola il problema che nasce dalla presenza di bimbi anticipatari: sono proprio i problemi di “condizione” , molto più che quelli economici non certo rosei, a rendere complesso l’anticipo e doveroso il più assoluto rigore pedagogico ed organizzativo nella loro introduzione.
Roma, 4 novembre 2004
Prot. n. 2134/DIP/UO4
Roma, 3 novembre 2004
OGGETTO: Legge 28 marzo 2003, n. 53 - Iscrizioni anticipate nella scuola dell’infanzia – posti in organico.
Com’è noto alle SS.LL., la legge n.53/2003, nel prevedere uno specifico finanziamento finalizzato alla realizzazione degli anticipi nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia, dispone, per quanto concerne specificamente la scuola dell’infanzia, che “per gli anni scolastici 2003/2004, 2004/2005 e 2005/2006 possono iscriversi, secondo criteri di gradualità e in forma di sperimentazione, compatibilmente con la disponibilità dei posti e delle risorse finanziarie dei comuni, secondo gli obblighi conferiti dall’ordinamento e nel rispetto dei limiti posti alla finanza comunale dal patto di stabilità, al primo anno della scuola dell’infanzia i bambini e le bambine che compiono tre anni di età entro il 28 febbraio 2004, ovvero entro date ulteriormente anticipate, fino alla data del 30 aprile di cui all’art. 2, comma 1, lettera e).”
In particolare per l’anno scolastico 2004/2005, sulla base di quanto previsto dall’art. 12 del decreto legislativo n.59/2004 e dalle disposizioni attuative contenute nella circolare n. 29 del 5 marzo 2004, possono iscriversi al primo anno della scuola dell’infanzia le bambine e i bambini che compiranno tre anni di età entro il 28 febbraio 2005. Tanto “ secondo criteri di gradualità e in forma di sperimentazione ….. anche in relazione all’introduzione di nuove professionalità e modalità organizzative”.
Questo Ministero, dal canto suo, con Circolari n. 37 del 24 marzo e n. 54 del 6 luglio 2004, ha avuto modo di far presente che sarebbe stata attivata una fase negoziale in funzione della sperimentazione delle citate nuove figure professionali e modalità organizzative, riservandosi, in tale ottica, di adottare le conseguenti determinazioni e procedere all’assegnazione delle risorse disponibili.
Ciò posto e tenuto conto della circostanza che i tempi a disposizione per la definizione di nuove figure professionali e di nuove modalità organizzative non sono compatibili con le particolari e indifferibili esigenze rappresentate dalle diverse realtà territoriali, e che la materia degli organici non è rimessa alla sede negoziale ma costituisce oggetto di informativa, si dispone che nelle more di tale definizione, si dia corso all’istituzione “in organico di fatto” dei posti come di seguito ripartiti per ciascuna Regione, secondo le richieste pervenute.
REGIONE |
POSTI ASSEGNATI |
ABRUZZO |
8 |
BASILICATA |
= |
CALABRIA |
5 |
CAMPANIA |
4 |
EMILIA ROMAGNA |
46 |
FRIULI |
18 |
LAZIO |
50 |
LIGURIA |
18 |
LOMBARDIA |
36 |
MARCHE |
23 |
MOLISE |
= |
PIEMONTE |
56 |
PUGLIA |
16 |
SARDEGNA |
5 |
SICILIA |
45 |
TOSCANA |
20 |
UMBRIA |
6 |
VENETO |
52 |
TOTALE GENERALE |
408 |
I citati posti dovranno essere, pertanto, utilizzati dalle SS.LL., sentite le Organizzazioni Sindacali, per la graduale generalizzazione del servizio e, ove ricorrano le condizioni di cui alla C.M. n. 2 del 13 gennaio 2004, per l’avvio in via sperimentale della pratica degli anticipi. Al riguardo si richiamano, altresì, le disposizioni contenute nelle CC.MM. n. 101 del 18 settembre 2002 e nella già citata n. 29 del 5 marzo 2004.
Si ringrazia per la fattiva collaborazione.
IL CAPO DIPARTIMENTO - f.to - Pasquale Capo –
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