
Rinviata l'applicazione della valutazione delle performance ai docenti e al personale educativo della scuola. Grosse difficoltà del MIUR sui percorsi sperimentali di valutazione
Il DPCM rimanda ad una successiva intesa tra Miur e Commissione nazionale per la valutazione. La FLC conferma il giudizio radicalmente negativo sull'impianto premiale previsto dal Decreto 150/2009.


Si è tenuto nel pomeriggio di ieri 8 febbraio l'incontro sul Decreto che definisce i limiti e le modalità di applicazione del sistema di misurazione, valutazione, trasparenza della performance previsti dal Decreto Brunetta al personale docente ed educativo degli istituti e scuole del primo e secondo ciclo di istruzione.
Poiché il DPCM affronta tale tematica anche per il personale docente AFAM e i ricercatori degli EPR, la FLC ha chiesto al MIUR che venga convocato un incontro ad hoc per questi comparti.
Il testo sostanzialmente recupera i contenuti del decreto 150 in merito al sistema della performance, agli obiettivi e soprattutto conferma l'odiosa attribuzione dei premi ad una quota del 75% dei docenti ed educatori, predeterminando il fatto che un quarto circa del personale è sostanzialmente nullafacente.
La FLC ha sempre dato un giudizio radicalmente negativo sull'impianto del decreto Brunetta, ritenendolo oltre che ingiusto, assolutamente inefficace. Infatti determinare a priori le quantità del personale da premiare o da “punire”, a prescindere dal lavoro reale che viene svolto nelle singole sedi di lavoro, rappresenta un modello autoritario e molto distante dalla realtà delle nostre scuole, vessate tra l'altro da tagli epocali e mancanza di risorse.
Come avverrà la valutazione delle performance dei docenti?
Il decreto rimanda ad un successivo protocollo di collaborazione da a adottare d'intesa con la Commissione nazionale di valutazione che dovrà stabilire le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le responsabilità del processo di misurazione e valutazione della performance, nonché le modalità di monitoraggio e verifica dell’andamento della performance.
Tradotto: è impossibile, allo stato, adattare i contenuti del Dlgs 150 alla scuola. La FLC ha sempre sostenuto che questo comparto ha proprie specificità e caratteristiche di autonomia professionale (tutelate dalla Costituzione) che non possono essere imbrigliate all'interno di uno schema rigido e valido per tutte le pubbliche amministrazioni.
Durante l'incontro il MIUR ha anche informato le OOSS sugli esiti delle adesioni ai percorsi sperimentali di valutazione. Per quanto riguarda il percorso di valutazione individuale (cosiddetto reputazionale) le scuole che ad oggi hanno aderito sono circa 35 (tra Milano, Piemonte, Napoli) mentre per la valutazione di scuola sono una quarantina (Siracusa). L'esiguo numero di scuole è la riprova che non si possono imporre le riforme epocali e che su temi così delicati si deve procedere con grande attenzione al lavoro reale e alle condizioni in cui tale lavoro si esercita. Condizioni che oggi sono nettamente peggiorate proprio per gli effetti di una politica sconsiderata portata avanti da questo Governo sulla scuola.
Durante l'incontro è stato anche accennato ad una terza ipotesi di sperimentazione in corso di definizione.
La FLC ha più volte esplicitato nel corso degli incontri e tavoli tecnici la propria posizione: riteniamo necessaria una seria valutazione del sistema scolastico, in una logica di rendicontazione sociale e come esercizio dell'etica della responsabilità. Non ha senso alcuna valutazione di sistema se non sono assicurati il coinvolgimento e la condivisione degli operatori. Se manca il riconoscimento del valore della valutazione, se manca il riconoscimento della affidabilità delle metodiche e degli strumenti attraverso cui la valutazione viene effettuata, se manca la fiducia negli esiti della valutazione, come si può pensare che quegli esiti vengano poi utilizzati dagli operatori per porre in atto strategie di miglioramento del sistema? La partecipazione del corpo insegnante è necessaria per far funzionare qualsiasi sistema di valutazione, le riforme infatti devono camminare ed essere condivise con chi poi le deve materialmente attuare.
Da questo punto di vista e con la disponibilità, reiterata anche nell'incontro di ieri, a discutere seriamente di valutazione di sistema, la FLC considera inaccettabile nel metodo e nel merito (con gli opportuni distinguo tra i due percorsi sperimentali) quanto è stato presentato alle scuole.
Infine, c'è un tema che per la FLC è fondamentale: il rispetto delle prerogative contrattuali. Qualunque ipotesi di valorizzazione professionale deve avvenire all'interno del rinnovo contrattuale.
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