
Parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione sulla disciplina "Cittadinanza e Costituzione"
Si esprime parere favorevole alla bozza di decreto impegnando però il ministro a modificarla sulla base delle osservazioni formulate. Si riserva, invece, di esprimere una valutazione sull'opportunità di introdurre la disciplina specifica.


Il CNPI, nell'adunata del 17 Novembre, ha dato il proprio parere anche sul "Progetto nazionale di sperimentazione ex art. 11 del DPR 275/99 relativo all'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione", presentato dal Ministro al CNPI in attuazione dell'art. 1 del DL 137/08. Il progetto di sperimentazione non è mai stato presentato alle organizzazioni sindacali.
Il parere del CNPI è lungo ed articolato e spazia dalle esperienze in atto nelle scuole, allo sviluppo di un tale insegnamento nei curricoli e nella prospettiva europea, per poi entrare nel merito della proposta di sperimentazione, alla luce delle novità legislative che stanno per interessare la scuola, da quella dell'infanzia alla secondaria superiore.
In premessa si riafferma la necessità di un patto educativo nel segno dei principi e dei valori costituzionali.
Si ricorda poi che è stata una precisa scelta europea quella di sviluppare negli studenti una cultura politica, un pensiero critico, attitudini e valori, una partecipazione attiva, di ispirazione costituzionale, attraverso diversi approcci curricolari, da quello di utilizzare la disciplina come materia separata, a quello di utilizzare l'insegnamento di cittadinanza e costituzione in un ambito integrato, a quello di considerarlo tematica dalla forte valenza educativa e trasversale.
Si osserva poi come l'intero impianto curricolare delle Indicazioni per il curricolo e degli Assi culturali per l'obbligo di istruzione, facciano esplicito riferimento al testo costituzionale e all'educazione alla cittadinanza, così come le competenze chiave di cittadinanza, attese al termine del ciclo, si alimentino del rapporto con le discipline, con i campi di esperienza e con le aree disciplinari.
Così come si richiamano le variabili che possono rendere esplicita l'esperienza dell'educazione alla cittadinanza nell'agire educativo: il clima nella classe, la laboratorialità, gli obiettivi di apprendimento.
Il CNPI segnala il rischio che una sperimentazione di questo tipo possa interferire negativamente con la programmazione delle scuole in fase di avanzata attuazione, ad anno scolastico abbondantemente avviato.
Nel merito poi il CNPI richiama l'attenzione sul fatto che le possibili applicazioni della sperimentazione nell'anno in corso, possano poi non confermarsi nel prossimo anno quando le previsioni di riduzione dei curricoli e degli orari, ne metteranno fortemente in discussione la continuità.
Nella scuola secondaria superiore il nuovo insegnamento riduce notevolmente il tempo dedicato alle materie comprese nell'area storico geografica o socio economica, già fortemente compromesse dalle prospettive del Piano Programmatico, nella scuola primaria l'attribuzione al docente dell'area storico geografica secondo una programmazione trasversale appare contraddittorio con la novità del maestro unico, nella scuola dell'infanzia l'attribuzione della competenza a tutti gli insegnanti è una conferma della bontà dell'attuale modello.
In quanto poi agli strumenti e alle modalità di valutazione, il CNPI, ricordando che anche per la scuola elementare il DL 137/08 prevede l'utilizzo della scala numerica per esprimere le valutazioni periodiche, fa rilevare che lo sviluppo di competenze pratiche e sociali, le attitudini e i comportamenti, l'interiorizzazione dei valori e la definizione di un clima favorevole, sono elementi che non si prestano ad una valutazione formale, perché difficilmente misurabili in termini numerici.
In conclusione il CNPI esprime parere favorevole alla bozza di decreto impegnando però il ministro a modificarla sulla base delle osservazioni formulate.
Si riserva poi di esprimere una valutazione sull'opportunità di introdurre la disciplina specifica di "Cittadinanza e Costituzione", approfondendo le problematiche della valutazione e dei contenuti disciplinari, alla luce delle considerazioni espresse nel presente parere.
Roma, 18 novembre 2008
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