Nuova versione delle Linee guida dei tecnici e dei professionali. I nuovi testi fanno a pugni con i Regolamenti
Accolte molte proposte avanzate dalla FLC CGIL. Ma quanti Miur esistono?.
Nella nuova versione delle Linee guida degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali sono state accolte numerose osservazioni che la FLC CGIL aveva presentato nei giorni scorsi al MIUR rispetto sia alla prima versione delle Linee guida degli istituti tecnici che a quella per gli istituti professionali.
In particolare l'ampia Premessa alle Linee Guida dei Tecnici è assai importante per contenuti e linguaggio utilizzati.
La differenza rispetto alle Indicazioni Nazionali sui Licei appare ulteriormente accentuata.
La FLC CGIL apprezza lo sforzo della Commissione che ha lavorato sulle Linee guida ma conferma il proprio radicale dissenso nei confronti del riordino della secondaria di II grado del Ministro Gelmini, come già rilevato nel corso dell’ultimo incontro.
Il dissenso è oggi ancor più accentuato di fronte alla palese contraddizione tra i contenuti di questa nuova versione delle Linee guida e l'impianto ordinamentale previsto dai Regolamenti, appena pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Il richiamo alla didattica laboratoriale, all'apprendimento per competenze, agli assi culturali dell'obbligo di istruzione fa a pugni con la riduzione dei quadri orari e dei laboratori; con i tagli dell'organico del personale docente e ATA; con le scelte al buio delle famiglie in occasione delle iscrizioni; con la mancanza di seri e mirati interventi formativi per i docenti.
Sembra davvero che al Miur ci siano più scuole di pensiero, fra loro fortemente contradditorie: quella che emerge dalle suddette linee guida e quella che emerge dai Regolamenti e dai tagli.
Se a tutto aggiungiamo le enormi difficoltà negli istituti professionali il quadro che emerge è di grandissima ed insostenibile confusione.
Si abbia il coraggio di riconoscere che con l’anno scolastico 2010/11 si faranno solo tagli.
Tutto il resto è rinviato a data da definire.
Fermarsi è l’unica scelta sensata!
Roma, 17 giugno 2010
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Scheda di approfondimento
Le novità più importanti della nuova versione delle Linee guida.
Continuità e orientamento
Il passaggio dal primo al secondo ciclo deve essere accompagnato da specifiche azioni di orientamento informativo e formativo ispirate ai principi della continuità verticale e dell’integrazione tra i sistemi.
In ogni caso, occorre sviluppare una cultura dell’orientamento che privilegi la dimensione formativa e operativa piuttosto che informativa. In questa prospettiva il modello delle reti territoriali tra scuole medie, scuole secondarie superiori, uffici scolastici provinciali, enti locali, associazioni e altri soggetti deve essere privilegiato
Saperi e competenze
I percorsi previsti per tecnici e professionali, a differenza dei licei, garantiscono uno "zoccolo duro" caratterizzato da saperi e competenze relativi agli assi culturali previsti dal regolamento sull'obbligo di istruzione
Didattica laboratoriale
Deve essere privilegiata una metodologia di insegnamento e apprendimento di tipo laboratoriale da estendere anche alle discipline dell’area di istruzione generale
Metodo scientifico
Nella pratica didattica occorre valorizzazione il metodo scientifico e il sapere tecnologico, "che abituano al rigore, all’onestà intellettuale, alla libertà di pensiero, alla creatività, alla collaborazione, in quanto valori fondamentali per la costruzione di una società aperta e democratica". In questa prospettiva è necessario superare concezioni culturali fondate sul primato dei saperi teorici
Valutazione
Un insegnamento che miri allo sviluppo delle competenze deve necessariamente prevedere una valutazione che non può e non deve essere basata " su calcoli di tipo statistico, alla ricerca di medie" (!)
Discipline e obbligo di istruzione
Coerentemente con la Premessa le schede disciplinari fanno riferimento alle competenze relative ai 4 assi culturali previsti dalla normativa sull'obbligo di istruzione (Asse dei linguaggi, Asse matematico, Asse scientifico-tecnologico, Asse storico sociale). Spesso la stessa disciplina fa riferimento a più assi culturali.
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