Mobilità scuola 2020/2021: il Ministero presenta i punti dell’ordinanza
L’amministrazione sceglie lo strumento dell’ordinanza ministeriale e nega il confronto negoziale. Preannunciato a breve l’avvio delle domande. La FLC CGIL chiede il rispetto dello stato d’emergenza e l’aggiornamento del contratto per tutelare il diritto alla mobilità di tutti i docenti.
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Si è svolto il 5 marzo 2020 l’incontro fra Ministero e organizzazioni sindacali per l’informazione relativa all’annuale ordinanza che disciplina la mobilità dei docenti per l’a.s. 2020/2021.
Nonostante le innovazioni presenti nella legge 159/19 ed il conseguente impegno del Ministro per l’ “aggiornamento del contratto collettivo nazionale integrativo sulla mobilità, alla luce delle novità sopraggiunte”, sottoscritto nel verbale di conciliazione del 19 dicembre 2019, e nonostante le nostre ripetute richieste per aprire un nuovo tavolo contrattuale, il Ministero ha scelto per i docenti la strada dell’Ordinanza Ministeriale, per “difficoltà normative” (l’inderogabilità della legge 159/19) e per questioni di tempistica.
Durante l’incontro, la delegazione ministeriale ha illustrato a grandi linee il testo dell’ordinanza ministeriale nel quale si prevede il vincolo di permanenza per cinque anni sulla scuola per i docenti neo-immessi in ruolo nel 2019/2020 da graduatoria di merito del concorso DDG 85/18, compresi coloro individuati con DM 631/19.
Inoltre l’amministrazione ha annunciato che la presentazione delle domande per la mobilità dovrebbe cominciare già verso la metà della prossima settimana.
La FLC CGIL ha evidenziato che l’articolato normativo vigente ci consegna, relativamente ai docenti neo-immessi in ruolo, una situazione molto difforme che porta a disomogeneità di trattamento a seconda del canale di reclutamento e ad una sostanziale riduzione dei destinatari alle operazioni; abbiamo ribadito, pertanto, in applicazione al CCNI 2019/2022 di vigenza triennale, l’accesso alla mobilità territoriale volontaria di tutto i personale.
Inoltre la FLC CGIL ha evidenziato che per i docenti che saranno stabilizzati sui posti di Quota100, resi disponibili tardivamente e non in tempo utile, è necessaria una sequenza contrattuale specifica che sani le distorsioni di una legge restrittiva e foriera di contenzioso.
Sulla base di queste argomentazioni, l’amministrazione si è riservata qualche giorno per acquisire gli opportuni approfondimenti di natura legislativa.
Quanto alla tempistica, la FLC CGIL ha chiesto il rispetto dello stato d’emergenza con un conseguente rinvio dell’apertura dei termini almeno a dopo il 15 marzo, auspicando che ci siano le condizioni di ritorno alla normalità nelle scuole, ferme restando le tutele per la salute di tutte e tutti.
Resta molta perplessità sulla modalità di gestione di questo snodo cruciale della vita lavorativa del personale scolastico: da novembre ad oggi abbiamo sollecitato più volte l’amministrazione alla riapertura del contratto sulla mobilità, dato che c’erano i margini per approntare una discussione che invece diventa più complicata nel mese di marzo.
Pur comprendendo la necessità di garantire l’avvio del prossimo anno scolastico, in presenza di così tanti elementi di criticità e disparità, auspichiamo un ripensamento per soluzioni maggiormente condivise.
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