Ministro Gelmini: chi deve cambiare mestiere è lei. I Dirigenti Scolastici non staranno zitti
Il Ministro Gelmini per coprire le sue responsabilità attacca i Dirigenti Scolastici. Ma la domanda è: chi non sa fare il proprio mestiere?
Apprendiamo che il Ministro Gelmini torna ad attaccare i Dirigenti Scolastici ("se non sanno fare i Dirigenti Scolastici cambino mestiere e non si lamentino") perché rei di denunciare lo stato di abbandono in cui vengono lasciate le scuole, soprattutto sul piano finanziario e delle risorse.
Per la prima volta nella storia della Repubblica le scuole hanno dovuto fare i bilanci senza fondi per l'ordinario funzionamento; sono costrette a inviare visite fiscali anche quando non servono e poi le devono pagare coi propri bilanci; vengono tagliate le risorse per i recuperi dei debiti scolastici; le istituzioni avanzano dal MIUR più di 1 miliardo di euro per supplenze conferite e pagate con fondi diversi da quelli specificamente dedicati. Per non parlare del depauperamento di personale che la sua "riforma" sta provocando nel sistema scolastico.
E il Ministro cosa fa? Non trova niente di meglio che attaccare i Dirigenti Scolastici perché denunciano questo stato di cose.
Forse al Ministro sfugge che i Dirigenti Scolastici non gestiscono ordinari uffici dipendenti dal Ministero ma istituzioni autonome dotate di Piano dell'Offerta Formativa che li impegna verso l'utenza e verso la Repubblica.
Ed è un loro dovere far sapere alla pubblica opinione, all'utenza, alle famiglie che per la prima volta nella storia d'Italia avviene uno scandalo che non può essere taciuto: che le scuole statali italiane (certo non quelle private che nessun taglio subiscono) non ricevono i fondi del funzionamento da parte del "loro" Ministro. Ciò sottende un solo ragionamento: "arrangiatevi, chiedete i soldi alle famiglie, fate come volete perché a noi non interessa il funzionamento delle scuole italiane".
I Dirigenti Scolastici non ci stanno.
E, come già hanno fatto "incatenandosi" simbolicamente davanti al MIUR il 21 aprile, continueranno a parlare e a denunciare. Perché il mestiere lo stanno facendo egregiamente anche in questa drammatica situazione in cui chi il mestiere non lo sa fare li sta abbandonando.
La Struttura di Comparto nazionale de Dirigenti Scolastici della FLC Cgil
Roma, 27 maggio 2009
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