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La scuola italiana ha una valutazione di sistema?

Il CDM dell'8 marzo 2013 ha licenziato il regolamento, di scarso rilievo le modifiche alla bozza.

19/03/2013
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Dicono che si dovrebbe evitare la forma interrogativa nei titoli, ma stavolta sono davvero molte le domande da porsi e da porre e sono molti anche i motivi di incredulità.

Il CdM, nella seduta dell’8 marzo ha licenziato il regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (S.N.V.) Eppure è inutile cercare il testo del documento nel sito del governo. Non c’è, almeno fino ad oggi. Ciò nonostante il testo medesimo è facilmente reperibile in internet, tant’è che lo alleghiamo a questa nota.

D’altronde  approvazione e licenziamento formale del testo,  passaggi evidentemente valutati  bazzecole, erano stati nei fatti considerati irrilevanti e dati per scontati sia dal MIUR che dall’INVALSI che già  da molti mesi agiscono come se il Regolamento fosse stato vigente fin dalla prima lettura in CdM risalente all’agosto scorso, tant’è che sono state fatte conferenze regionali per illustrarne l’applicazione, prima della sua definitiva approvazione e prima della sua emanazione.
Ecco perché tutti coloro che in questo periodo di tempo hanno provato a immettere in questo percorso qualche elemento di critica, di proposta alternativa o correttiva, o anche solamente di riflessione,  sono stati semplicemente ignorati.
Eppure si trattava non solo di voci di singoli ancorché autorevoli, ma persino di soggetti istituzionali con competenze e prerogative attinenti.
Pensiamo in particolare alle Associazioni che hanno prodotto un documento pacato, responsabile, riflessivo, dialogante e che nessun Ministro, né Sottosegretario, né Direttore Generale, né Commissario Straordinario  ha avuto se non l’esigenza, almeno la cortesia di ascoltare.
Pensiamo al trattamento riservato al CNPI che sulla bozza di regolamento aveva espresso un parere critico, articolato, puntuale,  argomentato. Ebbene, nel testo definitivo del Regolamento, in premessa, c’è un punto dedicato a questo parere che suona come una beffa. Vi si dice infatti: “Ritenuto che le proposte emendative del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, condivisibili nelle finalità e nelle linee di fondo, tuttavia non comportano la necessità di apportare modificazioni all’articolato, già idoneo a soddisfare le esigenze manifestate da tale organo” (sic!). Basta leggerle quelle proposte emendative per soppesarne la distanza dal testo approvato!
CNPI, lo vogliamo ricordare, di cui non è stata prorogata la vigenza a causa dell’inerzia (?) del Governo e del Ministro Profumo.
Ecco il trattamento riservato all’unico organo che nella vicenda del regolamento ha potuto istituzionalmente  rappresentare il punto di vista del complesso mondo della scuola!
Nel merito del testo licenziato, non c’è molto da aggiungere a quanto già detto a commento della  bozza poiché le modifiche apportate appaiono davvero di ben poco conto.

Per completezza di informazione, oltre al beffardo  punto sul parere del CNPI di cui abbiamo già detto, possiamo sottolineare alcuni elementi.
Viene mantenuto il carattere censuario delle prove Invalsi.
Viene mantenuta una autovalutazione di istituto ridotta a compilazione di questionari predisposti dall’Invalsi (non a caso in articoli e interviste sulla stampa specializzata l’ autovalutazione  viene ridotta a “il questionario delle scuole”).
Viene mantenuta la sovrapposizione tra valutazione delle scuole e valutazione dei dirigenti scolastici, elemento fortemente distorsivo di qualsivoglia processo di autovalutazione delle scuole
Viene mantenuta una concezione riduttiva e banalizzante della rendicontazione sociale.
Viene mantenuta l’ipertrofia del ruolo dell’Invalsi, appena appena mitigata da qualche relazione in più  da far redigere al Ministro.
Viene riaffermato che il S.N.V. è costituito, insieme all’Invalsi e all’Indire, dal contingente ispettivo. Dovranno fabbricarli con la creta gli ispettori necessari a svolgere i compiti loro attribuiti, visto che il corpo degli ispettori è ridotto al lumicino!

Quanto alle risorse, nessuna novità: si tratta delle solite nozze con i fichi secchi! Invalsi dovrà far conto sulle proprie risorse ordinarie e in ogni caso la conferenza per il coordinamento funzionale del SNV dovrà essere attivata senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica.

Dire che questo Regolamento interpreta un’idea di valutazione tutta schiacciata sul polo del controllo e  funzionale quindi a una visione autoritaria, tecnocratica, centralistica  è persino troppo benevolo

Ciò che si otterrà davvero sarà di ringalluzzire i cosiddetti “riformisti”, in peius, che continueranno a blaterare sulla potenza salvifica e magica della valutazione purchessia senza essere mai entrati in un' aula o forse essendone lontani da troppo tempo. Ce li ricordiamo bene, erano gli stessi entrati immediatamente in consonanza con il pessimo progetto Valorizza, piuttosto che aperti al confronto quando la Ministra Gelmini varava le cosiddette riforme che hanno solo immiserito la scuola pubblica italiana.
E se poi i risultati della scuola di questo Paese, ovvero i livelli di scolarizzazione e di competenza delle giovani generazioni,  saranno sempre più scadenti visto l’ immiserimento della scuola,  visto  l’azzeramento di tutte le buone prassi, visto lo smantellamento di ogni condizione della sua qualità, la colpa sarà buttata sulle spalle delle scuole e di chi ci lavora.
Con buona pace dei responsabili delle politiche scolastiche e dei valutatori tutti.

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