La presidente INVALSI Anna Maria Ajello scrive ai docenti in occasione delle prove. La risposta della FLC
Importante l’ascolto ma è necessario aprire in tempi rapidissimi di un confronto anche con il livello politico e rimettere in discussione il DPR 80 sul sistema nazionale di valutazione.
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La FLC risponde alla lettera inviata dalla Presidente INVALSI, Anna Maria Ajello, ai docenti in occasione della somministrazione delle prove INVALSI.
La nostra organizzazione ribadisce la necessità di una confronto a tutto campo sul tema "valutazione" e la fine delle forzature ed ambiguità che hanno caratterizzato gli ultimi anni. In questo senso occorre rimettere in discussione alcune scelte, a partire dal DPR 80/2013 e rivedere modalità di somministrazione e funzione delle prove.
Di seguito il testo della lettera.
________________
Alla Prof.ssa Anna Maria Ajello
Presidente INVALSI
Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione
Gentile professoressa,
abbiamo letto con attenzione la lettera da Lei indirizzata ai docenti italiani alla vigilia della somministrazione delle prove INVALSI.
La nostra organizzazione non può che apprezzare il Suoimpegno ad ascoltare le critiche e i suggerimenti costruttivi che da più parti in questi anni si sono levati sulle modalità di somministrazione che sul reale collegamento delle prove alla pratica didattica. Abbiamo più volte sottolineato che le prove si rivelano lontane dalla realtà degli alunni, delle scuole e dei contesti sociali in cui sono inserite, nonché dei percorsi didattici che si mettono in atto; che forte è la pressione al teaching to the test che mina la libertà di insegnamento; che si determina una intollerabile gerarchizzazione tra le discipline, oltre che un ulteriore, oneroso, carico di lavoro.
Riteniamo importante, quindi, che si apra una campagna di ascolto e, soprattutto, di protagonismo delle scuole e dei docenti: è un passaggio fondamentale per superare l’idea che le nostre istituzioni scolastiche e coloro che vi lavorano debbano svolgere solo un ruolo subalterno o meramente esecutivo rispetto alla rilevazioni dell’istituto che Lei presiede.
Crediamo, però, che tutto ciò non sia sufficiente. Infatti riteniamo sia necessario, prima di tutto, sgombrare il campo dalle ambiguità rispetto a finalità e funzioni delle prove INVALSI. Negli anni scorsi su questi punti non vi è stata chiarezza. Si sono confusi, consapevolmente, vari aspetti: valutazione formativa degli alunni (con la prova nazionale al termine del Primo Ciclo di istruzione), valutazione del personale, valutazione di singola scuola. Il Regolamento sul sistema nazionale di valutazione (DPR 80/2013) non aiuta a far chiarezza, anzi per certi aspetti, addirittura, peggiora il quadro.
Ci rendiamo conto che questi punti attengono alla responsabilità delle scelte politiche e di indirizzo rispetto al sistema di istruzione ed infatti è grande il peso delle decisioni sbagliate messe in campo su questo versante dai i Ministri che si sono succeduti. La FLC CGIL non si è mai sottratta ad una discussione aperta e di merito, avendo avanzato elaborazioni e proposte: purtroppo questa eventualità non si è mai realizzata. Si è infatti scelto di procedere attraverso continue forzature e il DPR 80/2013 ne è un plastico esempio.
Auspichiamo che tale stagione si sia conclusa o si concluda presto e che si proceda attraverso un percorso di coinvolgimento, dibattito e ascolto. La Sua lettera ci sembra vada in questa direzione ed è sicuramente importante. Ci attendiamo che analoga assunzione di responsabilità arrivi anche dai decisori politici.
La FLC CGIL, pur da una posizione fortemente critica, è e sarà sempre disponibile a confrontarsi ed auspica che si realizzi in tempi rapidi tale opportunità.
Cordiali saluti
Domenico Pantaleo
Segretario generale FLC CGIL
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