Incontro al MIUR sugli organici
Nella pomeriggio di ieri, 22 dicembre, si è tenuto al MIUR un incontro sugli organici docenti per l’anno scolastico 2005-06
Nella pomeriggio di ieri, 22 dicembre, si è tenuto al MIUR un incontro sugli organici docenti per l’anno scolastico 2005-06.
Durante l’incontro sono stati consegnati alle organizzazioni sindacali presenti i dati definitivi dell’organico di fatto dell’anno in corso, rilevati fino al 2 dicembre 2004, disaggregati per ordine di scuola e per regioni che registrano la seguente situazione:
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Nella scuola dell’infanzia
sono 978.073 i bambini distribuiti in 41.688 sezioni, cui si sommano 10.084 bimbi disabili e 7.208 posti di sostegno; trova quindi conferma la costante crescita della domanda, come hanno ben evidenziato, in molte città, le consistenti liste d’attesa.
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Nella scuola primaria gli alunni sono 2.524.508 ( nel numero sono compresi anche i bimbi anticipatari) in 137.024 classi mentre i bambini disabili sono 55.366 cui hanno corrisposto 19.785 posti
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Nella scuola secondaria di primo grado si registrano 1.694.439 studenti in 80.025 classi cui si sommano 51.377 alunni disabili e 24.566 posti di sostegno.
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Nella scuola secondaria superiore infine sono 2.478.661 gli studenti in 114.397 classi, gli alunni disabili ammontano a 33.031 ed i posti sostegno sono 16.199.
Naturalmente i dati nazionali che abbiamo riportato andranno analizzati nei singoli territori regionali, per comprendere dinamiche di crescita e/o di decremento della popolazione scolastica insieme ai diversi fenomeni territoriali che li determinano oltre che per verificarli nella loro consistenza numerica.
In ogni caso il raffronto con l’anno scolastico 2003-2004 evidenziano nella scuola primaria una diminuzione di 9.000 alunni, senza considerare il dato dei bimbi anticipatari. E’ un dato preoccupante, su cui influiranno anche fenomeni di mobilità , ma che sicuramente sottolinea l’effetto preciso e deleterio delle scelte politiche compiute dal Ministro Moratti a favore della scuola non statale, paritaria e privata.
Insomma la politica scolastica di questo governo registra i suoi effetti negativi sulle scuole, tangibili anche attraverso i numeri, e sono gli effetti dei tagli ad organici e risorse che hanno reso più fragile la scuola pubblica nel nostro paese.
I 34.000 posti di soli docenti tagliati nel triennio, quindi, sono stati pagati dai precari in riduzione di posti ma anche dalle singole scuole in termini di organizzazione del lavoro.
Per questo è inaccettabile la soddisfazione, espressa dall’amministrazione durante l’incontro, perché la finanziaria, invero ancora da approvare, conferma l’organico dell’anno scorso.
Quindi, da questo primo incontro, sappiamo già che ritroveremo quell’inaccettabile ipocrisia dell’organico di diritto ristretto che poi si “aggiusta” con il fatto e non si misura più con le esigenze degli alunni cui si fornisce il servizio ma solo con i conti che accompagnano le leggi finanziarie.
La sola mancata previsione di oltre 6000 posti, tutti quelli che sono poi stati autorizzati per quest’anno, rappresenta un taglio!
Inoltre la legge finanziaria prevede comunque il taglio di 14.200 posti di specialisti di in due anni e di questo, nell’incontro di ieri, non è stato detto nulla.
La Flc Cgil ha chiesto di conoscere insieme all’organico docente anche quello del personale ATA che, pur se trattato con provvedimenti distinti, va letto congiuntamente perché spesso nelle scuole la somma dei due organici tagliati ha determinato una difficoltà che arriva a mettere in discussione il diritto allo studio. Questo accade in molti plessi in cui non si può, con un solo collaboratore scolastico, neppure garantire l’orario di apertura della scuola, figuriamoci, per esempio, l’assistenza ai disabili!
Così come la norma prevista nella finanziaria sulle supplenze, cui si impone un tetto di spesa, pur non essendo legata agli organici produrrà un ulteriore fragilità del diritto allo studio.
Per questo abbiamo sostenuto che gli organici oggi vanno analizzati alla luce della effettiva funzionalità delle scuole, della capacità di assicurare il diritto allo studio nei territori ed il rispetto dei parametri di composizione delle classi e di piena integrazione degli alunni disabili: i bambini ed i ragazzi che sono a scuola non sono “numeri” ma portatori di diritti che vanno resi pienamente esigili dagli organici.
La crescente richiesta delle famiglie, per le quali il tempo pieno (e quello prolungato nella scuola media) ha rappresentato e rappresenta la risposta più qualificata per conciliare le proprie esigenze con un’educazione di qualità per i propri figli, resterà inevasa o si proporrà loro non un tempo scuola, ma una scuola –parcheggio? Per noi questa domanda non può in alcun modo restare inevasa, a maggior ragione con un Ministro che ha fatto bandiera della “libertà” di scelta delle famiglie.
Non può essere certo rassicurante l’affermazione che “si sta esaminando la possibilità di confermare per il prossimo anno scolastico un organico in ragione di 30 ore settimanali “
Peraltro l’ affermazione viene sostenta senza nessuna informazione sui contenuti della prossima circolare sulle iscrizioni ed in assenza di una verifica delle scelte di genitori e ragazzi, eppure dai dati del MIUR la richiesta di tempo pieno negli ultimi due anni è cresciuta: le classi a tempo pieno sono passate da 29.463 a 31.267 ( dal 21,19 % al 22, 80 % )… nonostante la controriforma Moratti.
Nonostante la genericità e la brevità dell’incontro di ieri in cui non si sono affrontate tutte le diverse specificità che caratterizzano le singole scuole, la FLC Cgil chiede che gli organici siano assegnati in base all’incremento del numero degli alunni, alla crescente richiesta di tempo pieno e prolungato delle famiglie ( cioè di qualità formativa, non di parcheggio ) , all’ eliminazione delle liste d’attesa nella scuola dell’infanzia e alla rilevazione trasparente degli anticipatari in questa scuola, alla necessità di assicurare i diritti dei disabili e la piena integrazione degli alunni stranieri.
In una parola la scuola autonoma deve poter soddisfare le richieste e le esigenze diverse che dai territori emergono in quadro nazionale di certezze, contro ogni deriva clientelare.
Roma, 23 dicembre 2004
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