Il CSPI si esprime sulle integrazioni ai regolamenti di riordino degli istituti tecnici e professionali
I criteri ex post utilizzati dal Miur per legittimare, davanti al Tar Lazio, la riduzione oraria dei istituti tecnici e professionali, non convincono il Cspi.
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Nella prima seduta dopo la pausa estiva, il 4 ottobre 2016 il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha fornito il richiesto parere sulle modifiche apportate dal MIUR ai Decreti del Presidente della Repubblica 87/2010 e 88/2010 di riordino degli istituti professionali e tecnici.
A seguito della sentenza 6348/2015 il TAR Lazio, accogliendo il ricorso dello SNALS CONFSAL, ha infatti disposto l’ottemperanza da parte del MIUR della precedente sentenza 3527/2013 che aveva disposto l’annullamento dei suddetti regolamenti nelle parti in cui determinavano l’orario complessivo per i tecnici e i professionali senza indicarne i criteri.
La stessa sentenza aveva dichiarato nulli i decreti interministeriali 61/2010 e 62/2010 nelle parti in cui individuavano per l'anno scolastico 2010/2011 le classi di concorso destinatarie della riduzione dell'orario settimanale delle classi seconde, terze e quarte del previgente ordinamento.
Nel parere, assunto all’unanimità dal Consiglio, si è evidenziato come i provvedimenti proposti forniscono una risposta parziale e tardiva alla sentenza del TAR Lazio 3527/2013, in quanto rispondono esclusivamente alla parte che imponeva al MIUR l’esplicitazione dei criteri con cui sono stati elaboratori i piani di studio degli istituti tecnici e professionali e non prevedono alcun correttivo alla pesante riduzione oraria che tecnici e professionali hanno subito con la riforma Gelmini già dall’a.s. di avvio 2010/2011, dalla classe prima alla classe terza nei professionali e dalla classe prima alla quarta nei tecnici, senza criteri di gradualità e in violazione del patto formativo stipulato tra scuola a famiglia al momento dell’iscrizione e delle aspettative di studio degli alunni già inseriti nei corsi, come già era stato evidenziato nel parere del CNPI del 26 agosto 2010.
Quanto ai criteri elaborati ex post dal MIUR, il parere del CSPI ha evidenziato che essi non appaiono coerenti con la profonda modifica della struttura ordinamentale operata nei tecnici e nei professionali dalla Riforma Gelmini che ne ha impoverito l’aspetto professionalizzante attraverso un ingente taglio del curricolo-orario, il depotenziamento delle discipline professionali e la soppressione delle compresenze, disperdendo un patrimonio di professionalità e di investimenti fatti sui laboratori, sull’aggiornamento e sull’innovazione delle macchine.
Il CSPI ha infine auspicato che gli schemi di regolamento possano essere ulteriormente rivisti in sede di attuazione della delega prevista dall’art.1, comma 181, lettera c) della legge 107/2015 relativa alla revisione dei percorsi per l’istruzione professionale, al fine di compensare le decurtazioni operate dai nuovi ordinamenti, recuperando i posti di organico tagliati per i docenti teorici, tecnico pratici e per gli assistenti di laboratorio.
Nel corso della riunione il Consiglio ha esaminato e fornito parere positivo alla proposta di modifica del Regolamento sulla definizione piani di studio provinciali dei percorsi del secondo ciclo e formazione in apprendistato consistente nell’introduzione nell’indirizzo Costruzioni, ambiente, territorio dell’articolazione denominata Tecnologie del legno nelle costruzioni.
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