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Finanziamenti alle scuole. In arrivo la circolare del programma annuale 2010

Zero euro per il funzionamento didattico e amministrativo. II Miur tace sui crediti pregressi e sugli obblighi nei confronti delle scuole. La FLC chiede trasparenza amministrativa, finanziamenti certi e lo spostamento di tutti gli stipendi a carico del Tesoro.

15/12/2009
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Nel 2009 le scuole con i pochi finanziamenti ricevuti hanno coperto in minima parte alcune spese per il personale: supplenze, salario accessorio e compensi per gli esami di maturità.

In ottobre sono arrivati un po' di soldi: 150 milioni di euro per le supplenze, 60 milioni di euro per il funzionamento e 260 milioni di euro per le ditte delle pulizie. Non si è trattato di soldi freschi. Sono fondi assegnati per il 2009, in parte con la legge di assestamento al bilancio spostando fondi da un capitolo a un altro e in parte raschiando il fondo del barile attraverso il recupero di vecchie giacenze (vedi decreto salva precari). Questi finanziamenti sono arrivati tardi, in quantità minime e solo dove la situazione debitoria è allarmante. Ci risultano poi tante scuole che pur con una consistenza di cassa gravemente ridotta non hanno ricevuto alcun finanziamento. Questo è successo anche a causa della superficialità di alcuni dirigenti degli USR che avrebbero dovuto segnalare con maggiore puntualità e precisione le sofferenze finanziarie delle scuole della regione. La maggior parte delle scuole, quindi, contrariamente agli annunci del Ministro Gelmini non ha ricevuto né riceverà un euro dallo Stato per il funzionamento didattico e amministrativo 2009. Dunque un provvedimento parziale, insufficiente e in deroga ai principi della nostra Costituzione che impone allo Stato di finanziare la scuola pubblica. Ma il problema non è solo il passato. Anche il futuro è sempre più incerto. A causa del pesante fardello dei crediti pregressi che vantano nei confronti dello stato sui quali sono stati fatti anticipi di cassa non ancora ripianati, le scuole sono in difficoltà a chiamare i supplenti anche quando l’assenza è molto lunga (per gravi patologie o congedi parentali). Senza la certezza dei finanziamenti, le recenti circolari ministeriali che richiamano l’obbligo delle scuole alla chiamata dei supplenti per garantire il diritto allo studio, evidenziano una assunzione ancora parziale di responsabilità da parte del MIUR. E tuttavia è evidente che a fronte della nomina dei supplenti vanno inviate tempestivamente le somme relative, pena un inevitabile contenzioso a cui vengono esposti i dirigenti scolastici.

Un conto molto semplice

I bilanci delle scuole sono stati privati, con la legge finanziaria 2009, dei fondi per il funzionamento didattico e amministrativo. Un taglio che si aggiunge ad altri. Per non parlare di oltre 1 miliardo di euro già anticipato dalle scuole per conto dello Stato per spese obbligatorie negli anni dal 2005 al 2008 non ancora recuperati (ad esempio per pagare i commissari d’esame, le supplenze e le ore eccedenti).

Per il 2010 questo triste copione si ripete. La prossima finanziaria non stanzia niente per il funzionamento delle scuole, ma intanto il Ministro Gelmini ha già pronta la circolare per ricordare che va approvato il programma annuale 2010. Tenere in ordine i conti e rispettare le scadenze. Propaganda e burocrazia.

La cappa di silenzio calata sulla situazione debitoria

Nel 2007 da una ricognizione del Miur risultò che i crediti vantati dalle scuole ammontavano a quasi 800 milioni di euro. Adesso, il problema viene oscurato. Anzi, il ministro Gelmini nega che le scuole siano al collasso, vantandosi persino dei prossimi stanziamenti cospicui previsti dalla finanziaria 2010.

La conoscenza di questi dati, di tutti i dati finanziari, è, al tempo stesso, una richiesta legittima degli addetti ai lavori (ds, dsga e docenti) e un diritto della collettività. Ma, allo stato attuale, conoscere con esattezza la situazione finanziaria delle scuole è una missione impossibile. Il Miur continuamente sollecitato dal sindacato a rendere conto dei criteri di attribuzione dei finanziamenti ancora non riesce a battere un colpo. Il precedente governo aveva preso di petto, con il sistema di finanziamento diretto (capitoloni) alle scuole, il tema della trasparenza amministrativa, che adesso viene messo in ombra dalla discrezionalità usata nella distribuzione dei fondi senza più parametri verificabili.

La posizione della FLC è chiara: per la scuola dell’autonomia chiediamo finanziamenti certi e non tagliabili dal 1 settembre di ogni anno, un piano straordinario per sanare il pregresso, lo spostamento di tutti gli stipendi a carico del Tesoro.

Roma, 15 dicembre 2009

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