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Esami di Stato: ancora senza soluzione ufficiale le incertezze sui compensi

Commissari e Presidenti ancora ostaggi di Padoa Schioppa: aggirata la boa del 1° luglio ancora il decreto sui compensi non compare all’orizzonte

02/07/2007
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Quando agli inizi degli esami di Stato qualcuno si è meravigliato che il 22% dei commissari e il 7% dei presidenti “si desse malato”, nessuno aveva messo in conto che esiste ancora una parte dei commissari che non ha ricevuto i compensi dello scorso anno. Se la cosa si ripeterà negli anni prossimi a ciò si potrà aggiungere il fatto che ormai a pochi giorni dal termine degli esami non sono ancora noti molti degli aspetti relativi ai compensi e, soprattutto, il fatto che il Ministero del Tesoro ancora trattiene il decreto a firme congiunte senza il quale non si possono sapere tutti particolari dei pagamenti e senza il quale, anche a cifre ufficiosamente note, non possono essere spiccati mandati, non solo per gli anticipi, ma anche per i conguagli.

In tutto ciò è evidente che i presidenti saranno costretti a tornare sul “luogo del delitto” a cose da tempo finite per mettere le firme dovute e che le segreterie delle scuole e i DSGA rischiano di fare, oltre alla figura degli inefficienti, anche la parte del vaso di coccio schiacciato tra i Ministeri che non emettono gli atti dovuti e i commissari che rivendicano compensi e copertura delle spese sostenute.
Alle stesse segreterie, tra l’altro, competerebbe il compito di erogare gli anticipi anche sulle scuole non statali che non sono state conteggiate nel “capitolone”, col rischio di pregiudicare del tutto i già insufficienti 4.000 euro erogati in ragione delle classi quinte interne: una decisione che non può essere richiesta a scuole pubbliche che non hanno comunque risorse a sufficienza neppure per pagare i propri esami!

Ciò detto, emergono via via, in termini sempre ufficiosi, alcuni elementi di gestione della cosa.

Dei compensi “generali” e di alcune questioni si è già detto nelle settimane scorse.

A queste notizie è possibile aggiungere alcuni altri elementi acquisiti ufficiosamente quali:

per i mezzi di trasporto (utili ai fini della determinazione dei tempi di trasferta): fermo restando che si parla di quelli effettivamente utili e che si escludono soste, tempi di coincidenza e mezzi urbani, nel caso di tempi diversi tra andata e ritorno si utilizza quello più favorevole all’interessato;

il compenso per commissario esterno operante su una sola classe, al quale verrà dimezzata la quota riferita alla funzione ma non quella riferita alla trasferta;

al commissario interno operante su due classi verrà raddoppiata la funzione ma non la trasferta;

al vicepresidente verrà incrementata la quota riferita alla funzione del 10%;

ai commissari su classi articolate (comprese le classi plurilingue) si dovrebbe corrispondere un compenso proporzionale al numero degli alunni non inferiore a 1/3 e non superiore ai 2/3 del compenso riferito alla funzione (dovrebbero esseri pagati invece per intero i 171 euro della trasferta);

agli esperti (sostegno, membri aggiunti) è corrisposto solo il compenso di 171 euro relativo alla trasferta.

Ammesso che tutto ciò sia confermato, è bene ricordare che queste misure non sono state oggetto di contrattazione, e, a parte alcune comunicazioni sulle retribuzioni “generali”, neppure di confronto o di informazione preventiva. Non mancheranno perciò di destare problemi soprattutto alcune uscite a sorpresa (come quella sugli esperti) o soluzioni che non erano già in partenza condivise dagli interessati (come quella sulle classi plurilingue). Va sottolineata anche una certa illogicità nei riferimenti per cui in certi casi le percentualizzazioni sono fatte a giornate, in alcuni casi sulla funzione in altri sulla trasferta, più con riferimento alla consistenza delle cifre che alla motivazione del compenso.

Roma, 2 luglio 2007

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