Dopo darwin, torna anche l’uguaglianza,,, ma le indicazioni devono essere riscritte
Con uno specifico provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 maggio, il Ministero ha modificato gli allegati B e C del Dlgs 59/04, meglio note come Indicazioni Nazionali per la scuola primaria e la secondaria di primo grado.
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Con uno specifico provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 maggio, il Ministero ha modificato gli allegati B e C del Dlgs 59/04, meglio note come Indicazioni Nazionali per la scuola primaria e la secondaria di primo grado.
Si tratta della correzione di una citazione della Costituzione italiana. Può sembrare incredibile, ma l’art. 3 della Costituzione era stato volutamente modificato: nella Indicazioni per la scuola primaria la parola “uguaglianza” era stata sostituita con “giustizia”, mentre in quelle della secondaria di primo grado era stata del tutto omessa. Solo la scuola dell’infanzia aveva avuto il privilegio di una citazione esatta del testo costituzionale: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Difficile comprendere cosa possa aver spinto un Ministro della Repubblica ad un atteggiamento così poco rispettoso della Costituzione a cui ha giurato fedeltà, ci limitiamo a prendere atto della correzione.
Dopo Darwin, torna anche l’uguaglianza, ma queste piccole modifiche non cambiano il giudizio totalmente negativo sulle Indicazioni Nazionali.
Attualmente sono state introdotte in via transitoria, come allegato al decreto, e per questo non possono essere considerate obbligatorie e sostitutive dei Programmi e degli Orientamenti.
Il Ministero ha, però, avviato la procedura per arrivare all’approvazione definitiva di questi documenti, attraverso un regolamento governativo.
Se questo accadrà i Programmi e gli Orientamenti attualmente vigenti saranno abrogati e sostituiti con le Indicazioni Nazionali.
Riteniamo ciò inaccettabile per le seguenti ragioni:
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le Indicazioni Nazionali sono state elaborate da commissioni segrete e non pluraliste;
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sono un documento di dubbio fondamento scientifico e culturale, come attestato anche dal severo giudizio espresso dal Consiglio Universitario Nazionale;
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prevedono una modalità di programmazione educativa e didattica (obiettivi formativi/unità di apprendimento/ piani di studio personalizzati) invasiva delle prerogative dell’autonomia didattica delle scuole e della libertà di insegnamento;
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contengono contenuti culturali non privi di aspetti decisamente oscurantisti (il caso Darwin non è l’unico).
Queste Indicazioni Nazionali non possono sostituirsi ai programmi vigenti perché gli obiettivi educativi che la scuola della repubblica deve perseguire devono ispirarsi ai valori comuni che sono alla base del patto costituzionale.
In un sistema politico bipolare è comprensibile che si confrontino due modelli alternativi di riforma della scuola, ma nei programmi e negli obiettivi educativi che la scuola persegue devono potersi riconoscere tutti i cittadini.
Per questo proponiamo la completa riformulazione delle attuali Indicazioni Nazionali attraverso l’istituzione di commissioni pubbliche e pluraliste, formate sulla base di criteri di scientificità e competenza, cui sia affidato il compito di elaborare proposte riguardanti tutti i curricoli nazionali, sulle quali realizzare una vasta consultazione democratica nella scuola e nel paese.
Roma, 10 giugno 2004
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