Percorsi quadriennali della filiera: le scuole raggiungono i numeri della sperimentazione Bianchi
Dopo due anni di forti pressioni su scuole e su uffici scolastici regionali e nonostante la creazione di una nuova Direzione generale, il dato di adesione delle scuole testimonia ancora lo scarso appeal di un’istruzione abbreviata
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha diffuso i dati relativi alle istituzioni scolastiche interessate all’avvio della sperimentazione quadriennale della filiera tecnologico-professionale in vista delle iscrizioni per l’anno scolastico 2025/2026. Sono stati autorizzati 268 istituti tecnici e professionali per 403 corsi a fronte di un dato relativo all’anno scolastico 2024/2205 di 171 istituti tecnici e professionali per 193 corsi, come riportato dal comunicato dello scorso anno del MIM, mentre, con un riferimento a dati poco chiari, il comunicato dell’amministrazione oggi parla di 180 istituti e 225 percorsi.
Il forte impulso che il Ministero ha impresso a questa sperimentazione è rappresentato anche dall’impegno profuso dalla nuova “Direzione generale per l’istruzione tecnica e professionale e per la formazione tecnica”, che ha ampiamente sostenuto i percorsi di quattro anni. Si sono moltiplicati seminari e riunioni a livello nazionale e regionale insieme a specifici incontri rivolti ai dirigenti scolastici, interessati alla filiera tecnologico-professionale anche per le eventuali conseguenze sulla valutazione della performance.
Le condizioni in cui, anche quest’anno, si è giunti alla delibera di adesione, sono state caratterizzate da pressioni e forzature con convocazioni d’urgenza dei Collegi docenti durante e dopo il periodo di sospensione delle attività didattiche. Infatti, l’Amministrazione con la nota 81 del 12 dicembre 2024 aveva anticipato i contenuti del DM 256 del 16 dicembre 2024 e dell’apposito “avviso nazionale” di selezione, pubblicati ufficialmente solo dopo il 2 gennaio 2025. Inoltre, il ministero ha deciso di far slittare per tutti i gradi di scuola la tempistica prevista per la presentazione delle domande di iscrizione nel periodo compreso tra le ore 8:00 del giorno 21 gennaio 2025 e le ore 20:00 del giorno 10 febbraio 2025.
Da una prima analisi, la distribuzione geografica delle attivazioni risulta scarsamente aderente alla vivacità del tessuto economico del territorio, visto che il dato di partecipazione alla filiera è maggiore nel sud d’Italia segno evidente che le adesioni rappresentano più che altro l’aspirazione al lavoro più che la reale possibilità di attingere a un reale contesto produttivo. Vedremo, comunque se le famiglie e gli studenti sceglieranno questi percorsi abbreviati e se le forzature a cui abbiamo già assistito determineranno formazioni delle classi quadriennali con numeri in deroga rispetto alle altre classi. Il dato significativo è che il progetto quadriennale della filiera tecnologico professionale, poco cambia rispetto alle reali esigenze delle comunità educanti nel paese. Infatti, le 268 sperimentazioni presentate sono paragonabili alle 243 richieste di percorsi abbreviati avanzate nel 2021 sulla proposta del ministro Bianchi (dm 344/21): si tratta di numeri che già in passato hanno man mano diminuito attrattività, visto che le prime 192 sperimentazioni del 2017 si sono poi ridotte a 98.
La FLC CGIL ribadisce una forte preoccupazione su un progetto che produce una vera e propria privatizzazione del sistema di istruzione. Per questo motivo, in piena coerenza con l’impegno di contrastare il progetto culturale e gli effetti di una sperimentazione e di una legge che riducono il tempo scuola, abbassano la qualità degli apprendimenti e aprono le porte all’inserimento dei privati, continuerà a vigilare con sistematicità e rigore anche attraverso l’acquisizione di documenti che coinvolgono, oltre alle prerogative degli organi collegiali, anche le prerogative del sindacato e il ruolo importante svolto dalle RSU sui luoghi di lavoro.
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