Trasparenza amministrativa e anti corruzione: rinviati al 31 agosto gli adempimenti delle scuole
E’ imminente la pubblicazione di una nota con la quale il MIUR fornirà indicazioni alle scuole sulle modalità di applicazione della norma. Un primo positivo risultato grazie al nostro tempestivo intervento.
Si è svolto oggi 29 gennaio al MIUR l’incontro di informativa da noi sollecitato sulle modalità di applicazione alle scuole della normativa sulla trasparenza e sull’Anti corruzione.
Erano presenti per l’Amministrazione i Capi Dipartimento del Personale e delle Politiche Finanziarie e altri dirigenti del MIUR che hanno informato i sindacati presenti delle decisioni assunte d’intesa con l’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) circa le responsabilità in capo alle scuole e ai dirigenti scolastici.
Il MIUR ha informato le organizzazioni sindacali che a breve sarà pubblicato dall’ANAC un Addendum alla Legge 190/2012 che chiarirà, tra l’altro, quali sono gli adempimenti delle scuole e con quali modalità dovranno essere applicati.
Nel frattempo alle scuole sarà inviata una nota con la quale il MIUR comunicherà il rinvio all’inizio del prossimo anno scolastico della attuazione da parte delle scuole di tutti gli atti obbligatori.
A tal fine il MIUR ha precisato che l’ambito di intervento del Responsabile dell’Attuazione delle norme anti corruzione del MIUR sarà limitato agli uffici centrali dell’amministrazione e agli uffici scolastici regionali, mentre a livello territoriale saranno i dirigenti degli Ambiti Provinciali a essere individuati Responsabili e quindi incaricati della redazione di Piano triennale per la prevenzione della corruzione con funzioni di coordinamento dell’applicazione delle norme anti corruzione da parte delle istituzioni scolastiche della provincia.
Secondo l’interpretazione dell’ANAC le responsabilità connesse all’applicazione della normativa sulla trasparenza nelle scuole resterebbero invece a carico dei dirigenti scolastici.
Come FLC abbiamo criticato il grave ritardo con il quale è stato affrontato il problema dell’applicazione delle norme nelle scuole e il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori della scuola fra gli stakeholder del MIUR.
Relativamente all’interpretazione data alla normativa sulla trasparenza da parte dell’ANAC e del MIUR, abbiamo ribadito ciò che avevamo più volte dichiarato nei nostri comunicati:
- l’individuazione del Responsabile della Prevenzione della Corruzione compete all’organo di indirizzo politico, cioè al Ministro e ricade su una figura singola;
- il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità costituisce una sezione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione che è predisposto dal Responsabile;
- l’applicazione della normativa sull’anti corruzione e sulla trasparenza deve essere affrontata dal MIUR con soluzioni compatibili con la specificità delle scuole, come recentemente raccomandato nel Rapporto sul primo anno di attuazione della Legge 190;
- il MIUR deve in sostanza farsi carico di predisporre quegli atti interni - previsti dalle Linee guida della CIVIT del 4 luglio 2013 - attraverso i quali definire quali sono le attività degli uffici centrali e quelle degli uffici periferici, quali le forme di coordinamento tra di esse, quali le responsabilità in capo ai dirigenti tra cui i dirigenti scolastici;
- il MIUR deve chiarire che l’unico sito istituzionale dell’amministrazione scolastica è il sito del MIUR e indicare alle scuole quali sono i dati che devono trasmettere ai fini della pubblicazione sul sito istituzionale e quali quelli che possono pubblicare direttamente;
- Il MIUR deve assicurare un confronto continuo e trasparente con le organizzazioni sindacali sull’applicazione della legge 190/2012 e del Dlgs 33/2013.
L’amministrazione si è impegnata a riconvocare il tavolo al momento della pubblicazione dell’Addendum da parte dell’ANAC.
Continua il nostro impegno per liberare le scuole dalle “molestie burocratiche” e per contrastare il proliferare di impegni e responsabilità che non tengono conto della specificità delle scuole - a fatica riconosciuta dagli stessi centri ministeriali - e distolgono dirigenti scolastici, direttori dei servizi e personale delle segreterie dai loro compiti principali.
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