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Pubblicato il decreto di revisione dei criteri delle fasce di complessità. Ed è subito caos

Il risultato prevedibile sarà la perdita di retribuzione per più di 1000 dirigenti, nonostante l’innalzamento delle percentuali ai valori del 2023 che ha consentito di arginare una prima disastrosa proposta. Rettificato già due volte l’elenco definitivo di attribuzione delle fasce su cui non è stato possibile effettuare alcun controllo preventivo.

26/06/2024
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Convocate urgentemente le organizzazioni sindacali con un preavviso di poche ore, nel corso dell’incontro svoltosi nella giornata di ieri 25 giugno il ministero ha confermato l’intenzione di pubblicare il decreto di revisione delle fasce di complessità, rendendo nota un’ulteriore e poco comprensibile modifica dei punteggi di alcuni degli indicatori di complessità e riportando le percentuali delle scuole presenti in ciascuna delle 3 fasce agli attuali valori.

Pur ritenendo positivo l’accoglimento della richiesta della FLC CGIL di non diminuire drasticamente la percentuale delle scuole collocate nella fascia più alta, (la proposta prevedeva inizialmente il 17%), nel nostro intervento abbiamo ribadito la netta contrarietà del sindacato ad un’operazione frettolosa e immotivata, persino in contrasto con la stessa proposta iniziale dell’amministrazione che vedeva crescere le scuole in fascia A dal 22 al 26,5% e diminuire quelle nella fascia C dal 14 al 9%.

Abbiamo inoltre sottolineato che le complesse operazioni di dimensionamento che quest’anno vedono coinvolte centinaia di scuole avrebbero richiesto il mantenimento dei parametri esistenti e un’attenta valutazione degli esiti della riorganizzazione della rete scolastica, prima di mettere mano a qualsivoglia rettifica o aggiustamento di punteggi.

Così non è stato e l’amministrazione, per ragioni che facciamo fatica a comprendere, ha voluto perseguire il suo intento, pubblicando in tutta fretta, nella tarda serata di ieri, un primo decreto di modifica delle tabelle di complessità a firma del capo dipartimento sistema educativo Istruzione e formazione dott.ssa Carmela Palumbo (decreto dipartimentale 1621 del 25 giugno 2024) e un secondo decreto a firma congiunta del capo dipartimento sistema educativo Istruzione e formazione dott.ssa Carmela Palumbo e del capo dipartimento risorse, organizzazione e innovazione digitale dott. Jacopo Greco (decreto dipartimentale  23 del 25 giugno 2024) con cui le scuole soso ripartite in 3 fasce di complessità sulla base dei seguenti punteggi e percentuali:

FASCIA A a partire da 53 punti - 22%
FASCIA B da 52 a 32 punti – 65%
FASCIA C meno di 32 punti - 13%

Contestualmente, con la pubblicazione dell’ALLEGATO A al DD 23/24 è stato diffuso l’elenco definitivo delle 7599 scuole collocate nelle fasce, senza dare ai dirigenti scolastici, come avvenuto lo scorso anno, alcuna possibilità di controllare l’esattezza dei dati rilevati e dei punteggi assegnati.

A seguito dell’applicazione dei nuovi punteggi, per l’amministrazione 1000 scuole risultano penalizzate nella fascia di appartenenza, di queste 550 passano da Fascia A a Fascia B, 449 da B a C.

La situazione caotica, determinatasi già nella tarda serata di ieri, a poche ore dalla chiusura delle operazioni di mobilità, tra i dirigenti scolastici messi improvvisamente di fronte a declassamenti inaspettati delle loro scuole o di quelle verso le quali avevano indirizzato le loro domande di mobilità, ha confermato le preoccupazioni da noi più volte espresse al tavolo di confronto sulle conseguenze di un’operazione al buio, effettuata senza avere la possibilità e il tempo di correggere eventuali errori materiali, senza comprenderne le vere ragioni. Dopo meno di 24 ore dalla pubblicazione, siamo già alla seconda rettifica dell’allegato, probabilmente non ancora definitiva.

Ciò che rende ancora più desolante il quadro descritto è che l’amministrazione e coloro che hanno voluto e sostenuto la revisione delle fasce stanno cercando di minimizzare i pessimi risultati ottenuti, spostando l’attenzione sull’imminente firma definitiva del CCNL dell’Area Istruzione e Ricerca, sugli aumenti previsti e sulle ulteriori risorse per il FUN.

Si tratta infatti di aumenti e risorse ottenute a seguito della firma del CCNL e non certo derivanti dalla volontà o dalla presunta benevolenza del ministro che peraltro ha stabilito unilateralmente di destinare esclusivamente al FUN 2 milioni e 600 mila euro (ls) di risparmi del dimensionamento, poco più di 250 euro annui pro capite che non riteniamo possano compensare gli stravolgimenti che la revisione delle fasce ha prodotto.

Nei prossimi giorni altri appuntamenti importanti ci vedranno impegnati nell’imminente apertura del tavolo di confronto sul nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici che prenderà avvio dal prossimo a.s. e nella contrattazione integrativa 2024/2025 sulla retribuzione di parte variabile e di risultato conseguente agli esiti della valutazione.

Anche in queste occasioni continueremo a seguire con grande impegno le problematiche della categoria, dandone immediato riscontro a tutti i dirigenti scolastici.

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