Il CSPI boccia il sistema di valutazione dei dirigenti scolastici voluto da Valditara
Con un parere negativo che evidenzia le numerose criticità della procedura il CSPI ne chiede l'applicazione solo per un anno al fine di verificarne la tenuta. Forti criticità rilevate nell'assenza di collegialità e di trasparenza di una procedura per niente orientata al miglioramento professionale.
Al termine di una lunga e complessa riunione svoltasi ieri 4 febbraio 2025 presso la sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha approvato a maggioranza il richiesto parere sul decreto che introduce il nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, già oggetto di un controverso confronto con le organizzazioni sindacali al termine del quale la FLC CGIL ne ha chiesto il ritiro il CSPI, nel sottolineare l’importanza di un processo valutativo che si configuri come strumento di crescita e valorizzazione delle competenze professionali dei dirigenti scolastici, rileva nel nuovo sistema l’assenza di misure di supporto professionale finalizzate al miglioramento delle competenze del valutato e ne chiede perciò l’introduzione, con l’indicazione nel decreto di specifici percorsi formativi, a partire dall’anno scolastico successivo a quello a cui si riferisce la valutazione.
Un altro elemento di criticità è rappresentato per il CSPI dalla sostanziale discontinuità del nuovo sistema con le sperimentazioni precedentemente condotte nel tentativo di introdurre sistemi di valutazione adeguati al ruolo e alle prerogative della dirigenza scolastica.
Il CSPI chiede pertanto che venga recuperata la dimensione della collegialità della valutazione, cancellata dal decreto legge 71/2024 che ha introdotto il nuovo sistema di valutazione, e vengano valorizzati gli aspetti rilevanti dell’operato dei dirigenti scolastici più specificamente orientati alla dimensione pedagogico-didattica, che non trovano spazio nel nuovo sistema.
A tal fine auspica che attraverso il reclutamento in atto dei dirigenti tecnici possa essere superata l’impostazione esclusivamente amministrativa del nuovo sistema e garantite, anche attraverso ulteriori forme di analisi, l’effettiva valorizzazione professionale dei dirigenti scolastici e una maggiore coerenza con i processi di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal DPR 80/2013.
Il CSPI rileva in particolare forti criticità nella procedura di attribuzione degli obiettivi nazionali, individuati senza alcun confronto con i valutati e con le OO.SS., e nelle modalità con cui i direttori degli USR valutano i comportamenti professionali e organizzativi dei dirigenti scolastici, difficilmente apprezzabili senza una osservazione diretta delle complessità del contesto.
Il parere, complesso e articolato nella sua struttura, si conclude con un giudizio negativo che richiede una modifica in radice degli aspetti più critici e controversi evidenziati.
Per questo il CSPI chiede che l’impianto sia temporaneo e sottoposto a monitoraggio e revisione e che tale previsione sia rafforzata nel testo, indicando più chiaramente le tempistiche del monitoraggio e del confronto con le OO.SS.
E’ dunque auspicabile da parte del ministro un radicale ripensamento sulla struttura complessiva del nuovo sistema di valutazione, curvato solo sugli aspetti amministrativi, peraltro non sempre direttamente dipendenti dall’azione dei dirigenti scolastici, inadeguato alla specificità e alla complessità del loro ruolo, privo di trasparenza e garanzie, finalizzato esclusivamente ad esercitare un controllo diretto sull’autonomia dei dirigenti e delle istituzioni scolastiche.
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